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I nostri politici : ciarrapico ha truffato i contribuenti per 45 miliardi

Creato il 09 agosto 2011 da Madyur
Ciarrapico ancora al centro di processi e accuse. Il senatore del Pdl e proprietario della Nuova Editoriale Oggi srl e Editoria Ciociaria Oggi srl , nonché ex presidente della squadra di calcio della capitale ( un momento buio della storia della società) è accusato di aver truffato i contribuenti.
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La Procura della Corte dei Conti gli contesta un danno erariale di 45 milioni di euro di contributi all’editoria non dovuti , ma acquisiti tra il 2000 d il 2007 con truffa. Reato con il quale è stato chiesto il suo rinvio a giudizio.
Nei primi mesi di maggio la Procura di Roma sequestrò beni a Ciarrapico per 20 milioni (quote societarie, conti correnti, uno yacht nel porto di Gaeta) , notificandogli,insieme al figlio Tullio, un avviso di garanzia per truffa aggravata nel conseguimento di erogazioni pubbliche.
L’indagine condotta dal Nucleo di Polizia valutaria della Guardia di Finanza di Roma , aveva documentato come Ciarrapico avesse utilizzato nel tempo il Dipartimento per l’Editoria della Presidenza del Consiglio come un bancomat cui attingere annualmente denaro pubblico destinato ad alimentare i propri conti correnti. Nessuna delle due società editoriali appartenenti al senatore avevano requisiti minimi per ottenere il sostegno pubblico all’editoria.
Prive di organismi societari degni di questo nome , le società erano rappresentate legalmente da un ottantunenne e un ultranovantenne che, interrogati, avevano rapidamente ammesso di essere nulla di più che dei semplici prestanome. Il paradosso è che a bilancio delle società editrici erano state iscritte anche le spese che, annualmente, il “camerata” Ciarrapico sosteneva per organizzare pellegrinaggi a Predappio per rendere omaggio alla tomba del Duce.
L’inchiesta della Corte dei Conti , delegata al Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Frosinone ha ulteriormente approfondito il solco tracciato dall’indagine penale. Sono stati così sentiti tutti i responsabili che si sono avvicendati al Dipartimento per l’Editoria di Palazzo Chigi tra il 2000 e il 2007, e la confessione dell’ex responsabile amministrativo delle società editrici. Una testimonianza che ha consentito che le due società editrici non hanno i requisiti per accedere ai contributi pubblici all’editoria.
Ciarrapico nell’inchiesta penale si era salvato grazie alla prescrizione che aveva mutilato i suoi capi d’imputazione, risparmiando solo le truffe più recenti, ma nell’erario si può risalire fino al 2000.

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