Magazine Diario personale

I periodi-no

Da Antonio

Le avvisaglie dei classici e ciclici periodi-no bisognerebbe essere in grado di coglierle dai più insignificanti dettagli, quanto meno così ci si prepara ad affrontare la bufera. Quando infatti la sfortuna, che bendata lo è solo quando ti va scansando, decide di prendersela con noi, di solito prima di accanirsi con il colpo di grazia ci punzecchia con piccoli segnali che ovviamente siamo inclini a non cogliere.

E così ti accorgi che quella cintura da lavoro s’è rotta per l’ennesima volta, solo che a questo giro l’unica persona che te la sapeva sistemare è proprio l’unica alla quale non puoi più chiederlo. Nemmeno il buon vecchio Murphy avrebbe potuto teorizzare nel suo libello un diabolico paradosso come questo.

Cose che capitano pensi con malcelata nostalgia, eppure subito dopo accade che quel libro che ti serviva per l’estate è proprio il solo che non riesci a farti spedire, nonostante mille raccomandazioni ed altrettante rassicurazioni. Per un volta che avevi deciso di impegnarti seriamente sembra quasi che il fato si prenda beffe dei tuoi buoni propositi. È proprio vero allora che la sfortuna è quel tipo di fortuna che non manca mai! Ma questa è una considerazione che ancora non ti senti in grado di poter fare. I pezzi del puzzle sono troppo pochi per gridare al complotto universale ai tuoi danni. Del resto non t’eri ripromesso di smetterla con questo vittimismo cosmico?

Decidi di non dar perso a questi “indizi”, anzi manco li riconosci come tali. E proprio quando ti rilassi ecco che il tuo bel pc va in tilt, proprio quando avevi delle mail da inviare con una certa urgenza (quando di solito, invece, cazzeggi con la posta elettronica) e adesso devi fare i salti mortali per recuperare file preziosi e ripristinare lo status quo ante, ovviamente mettendo mano al tuo già sventurato portafoglio. Tiri dritto, la maligna contingenza cosmica è ancora sul nascere, eppure tu credi che l’occhio del ciclone ti abbia solo sfiorato. I giorni passano, i saldi arrivano e tu col tuo ineccepibile tempismo sei sempre un passo dietro ad una sfiga che precedendoti fa terra bruciata avanti a te lasciandoti sistematicamente con un bel pugno di mosche con cui fare i conti. Accantoni la quotidianità dei soliti problemi. Famiglia, studio, lavoro, amore (?) anche se hai (scoprirai poi giustamente) la sensazione che siano più accentuati del solito. E quando orami sei certo che il peggio si passato, ecco che la mazzata finale s’abbatte su di te come la lama di una ghigliottina. E vedi sparire i tuoi soldini (meglio, i soldini che di cui tu eri responsabile) dalle tue tasche. Urli al mondo la tua frustrazione ma il mondo cosa fa? Risponde a bella posta accusandoti prima di sbadataggine e poi dopo addirittura di frode!

Non c’è verso che tenga, è questo l’occhio del ciclone e tu, aggrappato ad un debole ramoscello, preghi e speri, a questo punto, soltanto di limitare i danni. Ma il consuntivo della sfiga non può che aver luogo in un indeterminato momento, fino ad allora non ti resta che aggrapparti a quanto avevi letto tempo fa in un libro: “tutta l’umana saggezza sarà riposta in queste due parole: Aspettare e Sperare!” e così, nell’attesa, ti auguri almeno che le tue aspettative sportive non vengano frustrate, ed ogni riferimento, alla data di oggi, non è affatto casuale.



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