Mercoledì si sono chiuse le votazioni per i quintetti base dell’All-Star Game NBA 2012 che si disputerà il 26 febbraio all’Amway Arena di Orlando. Ognuno di noi, dopo essersi iscritto al sito nba.com poteva votare chi preferiva vedere scendere in campo nella partita delle Stelle e anche Basketcaffe.com ha voluto esprimere le sue preferenze.
Tralasciate le solite Star che non hanno bisogno di ulteriori voti e che per forza di cose verranno convocati, abbiamo voluto mettere insieme due quintetti un po’ “particolari” composti da giocatori che statistiche alla mano meriterebbero la convocazione ma che non hanno l’appeal per ottenere tanti voti.
Nella Eastern Conference abbiamo voluto premiare Roy Hibbert, Andrea Bargnani, Josh Smith, Ray Allen e Brandon Jennings. Non possiamo che partire dal nostro Mago, ormai diventato il leader maximo dei Toronto Raptors, come si evince dai 23.5 punti di media, a cui aggiunge 6.4 rimbalzi e 2.1 assist; per l’italiano la situazione è complicata solamente da un infortunio al polpaccio che lo terrà fuori ancora per un po’, ma se dovesse recuperare l’NBA non potrà non convocare il sesto miglior marcatore della Lega!
Con lui tra le ali abbiamo scelto J-Smoove che sta vivendo con Atlanta probabilmente la sua miglior stagione in carriera: 15.2 punti, 9.3 rimbalzi e 3.1 assist lo rendono uno dei giocatori più poliedrici dell’NBA, e poi il suo atletismo, in una partita spettacolare come l’ASG, non guasterebbe di certo.
Nel ruolo di centro spazio a Hibbert che ha vinto il nostro personalissimo ballottaggio con Greg Monroe. Le cifre dei due lunghi sono simili (13.8 punti, 10 rimbalzi e 51% dal campo) ma il record nettamente migliore di Indiana (una delle sorprese della stagione) ha fatto andare la preferenza su di lui.
A completare il quintetto due guardie diametralmente opposte: il giovane rampante, Jennings, ha ormai preso in mano i Milwaukee Bucks e con 20.5 punti (15esimo miglior marcatore NBA) li sta guidando, seppur con qualche difficoltà visto il livello di talento non elevatissimo vicino a lui, a discreti risultati; e il “vecchio” esperto Ray Allen, che a fronte dell’età (36 anni) e dell’usura, continua a sparare 14.9 punti con un impressionante 56.6% da tre!
Le due guardie vengono al Texas e se Jason Terry è da anni uno dei migliori dell’intera Lega e l’anno scorso si è messo al dito l’anello NBA, Kyle Lowry è sicuramente una sorpresa. The Jet con 15.1 punti è ancora una volta il miglior sesto uomo per impatto, con lui Dallas cambia faccia e anche il pubblico attende con impazienza il suo ingresso; per lui la convocazione sarebbe un premio anche alla carriera. Lowry è divenuto il nuovo trascinatore di Houston dopo gli addii di McGrady e Yao: per il play in stagione ci sono 14.2 punti, 6.3 rimbalzi e 8 assist (settimo miglior assistman in NBA) e una grossa ipoteca sul premio di Most Improved Player of the Year.