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Sono colpevole. Eh sì, colpevole senza alcuna attenuante. Questo libro dovevo leggerlo un bel po’ fa, almeno stando a quanto avevo promesso a Glauco, ma il tempo è tiranno, le letture si sono accavallate e così è finito per scivolare dietro tante altre cose. Quindi chino il capo e mi cospargo di cenere… Scherzi a parte, ho appena terminato di leggere questo "Il cacciatore di uomini" e mi sento come se avessi appena perso qualcosa. Ora, visto che non voglio fare spoiler sulla trama, non entro in particolari, mi sembra però doveroso complimentarmi con Glauco Silvestri per la bravura dimostrata nel creare due fra i migliori personaggi che abbia mai letto, uno in particolare, Nadia, talmente reale da risultare quasi doloroso.
Ma andiamo per ordine. Il cacciatore di uomini è una sorta di prequel nel sequel, appendice naturale di un altro lavoro del Silvestri, Professione: assassino, in cui Mercurio, un killer spietato che non conosce avversari, decide di aprire un blog e mettere sullo schermo parte della sua anima. Fino a quando non incontra Nadia. Nadia è bellissima, sensuale, intrigante, la donna perfetta. l'unico problema è che uno come Mercurio non può permettersi di legarsi a qualcuno, pena la perdita di quella lucidità necessaria a svolgere il suo lavoro. Ben presto i due si ritrovano a fuggire da un mondo che improvvisamente non li vuole più. Anzi, li vorrebbe morti. Sì, perché Mercurio è diventato un problema, un dannato sassolino che provoca fastidio e potrebbe anche rivelarsi più pericoloso di quanto sembri. In questo romanzo si respira l'odore della polvere da sparo, del sangue, della morte. Mercurio è perfetto: uccide, senza ripensamenti, e lo fa bene. Ma ora deve pensare anche a Nadia, alla sua sicurezza, e questo si tramuta in una rocambolesca fuga attraverso l'Europa, con gli inseguitori, anch'essi addestrati ad uccidere, sempre dietro di loro. Ma come dice Mercurio: "Prima o poi bisogna reagire, non si può fuggire per sempre." Il tutto raccontato con stile, con freddezza, e una lucida competenza che permette d'immedesimarsi, seppur il contesto non sia proprio vicino ai nostri stili di vita, nei due, in tutte le loro innumerevoli identità.
Non ho letto molto di Glauco Silvestri, anche se indirettamente gli devo molto: sono due le persone che dovrei ringraziare per avermi spinto a tenere un blog. Uno è un caro amico che raramente passa di qua, mentre l'apporto di Glauco è stato indiretto, grazie a quel 31 Ottobre ormai chiuso. Come dicevo, non ho letto molto di lui e questo Cacciatore è stata una vera sorpresa. Da un lato i numerosi riferimenti alle armi, al loro calibro e alla potenza che sono in grado di produrre, mi ha permesso di vederle in azione, di respirare l'odore bruciato della polvere da sparo e di vedere gli effetti che hanno sul corpo umano. Dall'altro ho apprezzato molto il carattere ambiguo di Mercurio, combattuto fra la sua naturale dedizione e il rapporto con Nadia, così diversa ma al tempo stesso irresistibile e pericolosa. Un buon libro, insomma, che mi ha lasciato un buon sapore in bocca e un bel ricordo nella mente.
L'edizione in ebook è pressoché perfetta. Solo una cosa mi ha stonato durante la lettura: gli spazi fra i paragrafi. So che è uso comune in quasi tutto il resto del mondo, ma io davvero non ci sono abituato. Ma leggere questo libro porta un ulteriore rimpianto con se: Pyra, la casa editrice che si è occupata della distribuzione e della pubblicazione (e qui mi scusino i diretti interessati se dico castronerie) pare sia ormai prossima alla chiusura. Questo aprirebbe altri spigoli di discussione, ma non è ne il luogo ne il momento per farli. Se avete voglia di un buon romanzo, nemmeno tanto lungo, che v'impegni qualche ora, questo fa al caso vostro. Non ve ne pentirete!
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