Il canadese errante (e buon anno)!

Oggi vi racconto una storiella. Tanto per i suggerimenti sul bon-ton del 31 dicembre c’è il post dell’anno scorso (che contiene suggerimenti sempre validi). Per le massime filosofiche c’è facebook a disposizione, che in questo momento dell’anno si riempie di pensatori inaspettati e dispensatori di consigli rubati sulle scatole di cioccolatini. Oggi voglio condividere con voi un episodio che mi è accaduto qualche giorno fa…

Sorrento. 26 mattina. Freddo ma con uno spiraglio di sole. Decido di andare a guardarmi il Vesuvio vista mare dalla Terrazza della Villa Comunale. La vista del Golfo di Napoli, dall’altra parte della costiera, è uno spettacolo che mi ha sempre incantato: acqua, terra e fuoco riuniti nella stessa cartolina.

Spostando lo sguardo dall’orizzonte alla spiaggia ho visto un mare talmente limpido che non ho resistito: mi sono accollata la discesa (ma soprattutto i mille mila scalini per risalire) e sono arrivata giù, tra cabine smontate, stabilimenti chiusi e angoli di mare da dove poter toccare l’acqua. Immersa nei miei pensieri profondi (massimi sistemi e necessità di un’estetista)scrutando l’orizzonte a mo’ di Capitan Findus mi sento importunare con accento british “Mi puoi fare una foto?” (il solito scassapalle, penso). Ma gentilmente sorrido ed acconsento. Non appena il gentiluomo intuisce che parlo inglese comincia ad attaccare bottone (ecco, ora parte il super-pippone), partendo dal consueto “Sai, non è facile trovare in Italia qualcuno che parli bene in inglese” (hai ragione, amico, siamo un popolo di semi-capre) e finendo con il raccontarmi la storia della sua vita.

66 anni, canadese, ingegnere robotico ormai in pensione con la passione per il movimento (e per le femmine). Lavoro, responsabilità, fatica ma anche storie di barche (le sue) con le quali ha preso il largo, fatto mezzo giro del mondo e visitato posti incredibili. Un camper con il quale si accompagna negli spostamenti “in terra“, i prossimi tre/quattro mesi da passare in Sicilia a “svernare” perché dalle sue parti fa troppo freddo. Ed una moglie che lo raggiungerà presto, ma con la quale è sposato da solo due anni (per la serie non è mai troppo tardi per accasarsi), perché “non ho mai voluto legami fino ad ora e non avevo mai incontrato una donna come lei“…Mi ha raccontato in 15 minuti vita/morte/miracoli di tutti, con una serenità e semplicità tale che non potevo sottrarmi all’ascolto. Massime snocciolate a caso sulla vita, la libertà, l’amore, la necessità di fare quello che reputiamo giusto per noi stessi, sempre e comunque. Ma forse quello che mi ha incantato di più è stato il suo amore per il mare (che condivido in pieno) e la frase con la quale ci siamo salutati: “When things on the earth became heavy, just flow on the water“!!!

Ho girato l’angolo e ho trovato questa appoggiata sulle cabine…

Ok, i miei messaggi subliminali per il 2015 li ho ricevuti. Ora devo solo lavorare in quella direzione. ;) Con questo aneddoto sulla casualità degli incontri vi saluto e vi do’ appuntamento al nuovo anno. Ma prima, un po’ come alla notte degli Oscar (ma senza premi e senza red carpet), voglio ringraziarVI TUTTI per il supporto giornaliero che mi date leggendo questo blog, commentando gli articoli e seguendo i miei scritti :) Indubbiamente scrivo perché mi piace, mi diverto a condividere le mie scoperte ed i miei pensieri, ma quando leggo i vostri commenti o incontro qualcuno che mi dice “Ti leggo tutti i giorni” o “Ogni volta che apro il blog mi faccio sempre un sacco di risate” io sono ancora più contenta. :D Nessuno mi paga, non vendo banner, non pubblicizzo prodotti dietro compenso. Raggiungere le persone e condividere suscitando emozioni è la mia mission. Quindi un SUPER GRAZIE a tutti voi (uno particolare a Manu (Una favola in Tavola) , The Fashion Cat, Ironica, e Blablabla80…le mie più assidue commentatrici)!