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Il caso Banane Taipei: quando il falso diventa iconico alla faccia del vero lusso

Creato il 25 luglio 2011 da Romeinfashion
Basta sentir parlare di falsi made in China: la vera minaccia economica per il settore del lusso ha base in Taiwan e ha già conquistato innumerevoli fan e sostenitori in tutto il mondo. Si chiama Banane Taipei - un brand il cui logo è del tutto simile a quello della nota maisonHermès se non fosse per il diverso nome alla base - e propone delle adorabili borse di cotone a stampa trompe-l'oeil raffiguranti... una "Kelly"! Dai dettagli divertenti, come i manici tubolari in vera pelle o l'immancabile lucchetto simil-Hermès realmente applicato, la borsa è disponibile in tantissimi colori diversi, compreso il must di stagione: il giallo tenue e fresco cui Chanel ha dedicato la nuance di punta della sua collezione estiva di smalti per unghie. Roberta di Camerino docet, ci vien da pensare! Peccato che la stilista italiana abbia fatto delle stampe trompe l'oeil il suo cavallo di battaglia al tempo della Seconda Guerra Mondiale e che i disegni riportati su vestiti ed accessori fossero originali.Eppure, Banane Taipei registra quotidianamente una lunghissima fila di clienti impazienti davanti alla vetrina del suo unico negozio in Taiwan e ha dovuto appoggiarsi ad un'azienda americana per la vendita e la distribuzione dei suoi prodotti in tutto il mondo. 
Insomma, sarà perchè la Kelly è e rimane un oggetto di culto per tutte le fashion victims, o sarà semplicemente per il mito che aleggia intorno alle diverse difficoltà da affrontare per acquistarla (oltre ad un costo decisamente alto e alla rarità dei negozi abilitati alla vendita, la vera "seccatura" è quella delle liste di prenotazione che allungano i tempi d'attesa di diversi mesi), ma la popolarità di questa borsa ha raggiunto picchi molto elevati e destinati a crescere ancora, ergendosi a nuovo trend dello shop-aholismo orientale in quest'epoca ormai votata al post-modernismo. In effetti, in assenza di una genuina linea guida culturale o di movimenti giovanili dissacranti ed innovativi, l'ultimo ventennio sembra assuefatto dalla noiosa consuetudine di rispolverare miti e oggetti cult d'altri tempi. Grace Kelly, Elvis e la gettonatissima Audrey Hepburn sono solo segnali di un andamento ben più ampio che influenza il settore dei creativi, ormai educati a guardare indietro piuttosto che fare da apripista verso nuovi punti di approdo.
http://www.bananetaipei.com/
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Foto via Banane Taipei.com


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