di: Matteo Guinness
Il telegiornale parla sollevato della liberazione di un imprenditore trentenne, sequestrato da alcuni banditi in cerca del riscatto: “E ora vediamolo a Roma, dove è andato a conoscere chi ha reso possibile la sua liberazione” annuncia la giornalista. Non ci crederete, o forse la sapete più lunga del sottoscritto, ma l’immagine successiva era del trentenne in questione che stringeva la mano a Mario Monti.
Si sente ancora qualcuno con la faccia tosta e il cattivo gusto di citare scandalizzato una supposta propaganda dei sistemi totalitari. Da cittadini del 2013 se non vogliamo parlare di aria fritta e idiozie, dobbiamo preoccuparci invece di questa perfida e penetrante pubblicità elettorale. Da diversi mesi il comportamento dei media è molto interessante e particolare: è chiaro a tutti i meno rincitrulliti che per esempio il Movimento 5 Stelle sia continuamente boicottato; chi scrive non è un militante o simpatizzante, ma è palese come passando dai quotidiani e arrivando alla televisione, questo Movimento è censurato quasi completamente: viene inevitabilmente citato per informarci di parolacce o altro espressi dal leader del gruppo, utilizzando immagini o video di repertorio di qualità tecnica scarsissima.
Vecchi trucchi da regime? Ma quando mai, fateci il piacere! I regimi non avevano tutti questi giornali, queste televisioni e la possibilità di una censura del genere. Non contenti, con il nuovo raggruppamento di Ingroia (anche qui non stiamo esprimendo giudizi sui singoli gruppi o personalità) si tenta ancora di più di strappare a Grillo percentuali di voto: non a caso questa coalizione “arancione” (puah!) ha mandato un messaggio a Grillo, per collaborare dice; il messaggio che passa è che Grillo sia la copia poco professionale del gruppo capeggiato da Ingroia, accozzaglia di comunisti, anticomunisti e altri dementi, con lo scopo di portare qualche punto a questi ultimi (che per miracolo supereranno il 5%) e toglierlo al ben piazzato Movimento “grillino”.
La situazione è ancora più divertente fra centro-destra e centro-sinistra. Il PdL spera di non perdere voti che potrebbero andare a Monti e allo stesso tempo spera che Monti non rubi i voti al Pd. Così come è divertentissimo il Pd: dopo aver espresso sostegno a Monti e aver assicurato la possibilità di collaborare dopo le elezioni, spera che Berlusconi renda più debole la lista centrista montiana per non dover sottostare troppo agli ordini dello stesso Monti. L’alleanza Lega-PdL completa e conclude il balletto del circo elettorale in vista del rush finale. Anche se di finale ci sarà ben poco, perché per formare, governare e oltre ci vorrà un vero miracolo. Quello che è certo è che ci attendono mesi di crisi nera, in cui gli italiani oggi senza lavoro e domani senza pensione devono scontare l’ideologia liberista di tutti i protagonisti della politica italiota.
E poco ce ne frega di esodati o cassaintegrati: qui c’è un’intera generazione che non lavora o se lavora non ha contratto (co.co.pro. o simili infamie non consentono diritti, pensioni e nulla), un’intera generazione che non può mettere su famiglia, non può curarsi adeguatamente o garantirsi nulla.
Da un punto di vista politico bisognerà aspettare le elezioni di settembre in Germania per capire se sarà possibile cambiare qualcosa, nel frattempo bisognerebbe far sentire a candidati, eletti e perché no pure ai singoli militanti, il rumore delle ferraglie. Ci sembra l’ora che qualcuno paghi.
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