Una delle cose che odio maggiormente della vita da disoccupata, è mantenere tutti quei profili digitali sulle piattaforme di ricerca di lavoro. E mandare i cv.
Ok, lo so che praticamente una cosa (la disoccupazione) non esiste senza l’altra (mandare i cv per trovare una nuova occupazione), ma davvero mi state dicendo che tutto il tortuoso cammino di maieutica del cv (pensarlo, scriverlo, limarlo, mettere in buona luce le – poche? Troppe?- cose fatte nella propria vita lavorativa, limarlo dinuovo, ridurlo a una paginetta di robette insulse perché sennò la gente si scoccia di leggere e non ti richiama, promuoversi, mentire spudoratamente sapendo di stare dicendo solo una mezza verità – ma il resto è retorica e si sa, la retorica è la base della comunicazione…e poi venne il marketing-).. insomma mi state davvero dicendo che tutta questa inutile trafila serve a qualcosa?
Ho già detto che è inutile. E ne sono fermamente convinta.
Qualcuno di voi ha mai ricevuto una telefonata, anche solo una mail di contatto da tutto il pool di grandi esperti, e headhunter, e curiosoni che vanno a sbirciare con cadenza settimanale il vostro profilo di Linkedin, Monster, Cercolavoro, Tuttolavoro, Perfavoredateiunlavoro…? Qualcuno di voi ne ha veramente cavato qualcosa di buono?
Qualcuno di voi, volesse il cielo, ha mai trovato un vero lavoro tramite gli annunci di una di queste piattaforme? (che poi sono lo stesso annuncio replicato all’infinito quindi c’è anche la perdita di tempo di stare a capire a cosa hai già risposto e a cosa no – perché nonvolesseilcielo che si accorgano che sei talmente disperata che mandi via cv per tutto – dalla commessa all’assistente di amministratore delegato passando per la Presidenza della Repubblica).
Io ve lo auguro, davvero, e se c’è qualcuno di voi a cui è successo vi esorto a raccontarmelo con dovizia di particolari, facendo nomi e cognomi, che gli diamo un premio – anche solo simbolico- a questi illuminati del mercato del lavoro.
La mia esperienza è di quelle penose invece, nonostante il cv “perfetto” che mi ostino ad aver costruito secondo le regole, sulle varie piattaforme. E la definizione di “perfetto” perviene proprio dai criteri delle piattaforme, che non esitano a mandarmi le loro mail di congratulazioni, o a esortare i contatti della mia cerchia a “costruire un cv perfetto” come il mio. Ebbene si, oltre che cornuta anche mazziata: additata a chi sa benissimo che non batto un chiodo da quasi un anno, come uno dei massimi esempi di perfezione curricolare… che poi si traduce in nulla.
Vogliamo dirlo ad alta voce? In NULLA.
Non è che perché ho un cv perfetto appaio prima fra le graduatorie dei “100 profili che devi assolutamente assumere in azienda” (non più di quanto apparirei invece se pagassi l’iscrizione annuale al profilo Premium delle suddette piattaforme… ma su questo mi sono già accanita abbastanza). Non è che ricevo quotidiane telefonate e attestati di stima.
Però ricevo le mail. E l’odio della mia cerchia di “conoscenze” che visualizza il mio profilo perfetto e si sente in difetto. Ricevo le mail e ..mi incazzo da morire si.
Perché lo so che una delle mie “skills” è quella di saper comporre alla perfezione un testo, anche bilingue magari, e quindi lo SO di aver costruito il CV perfetto. Lo so di saperlo fare. E lo sanno anche loro… ma in questo maledetto mondo, tutto sottosopra, non ce ne facciamo niente della gente che sa fare bene le cose, anzi: ci dà anche un po’ fastidio.
Noi preferiamo i raccomandati, gli ignoranti figli di papà (e le figlie.. le figlie di.. papà, si, di papà), preferiamo gli “amici” di, e quelli un po’ tontoloni, quelli che sono in grado a loro volta di far sentire dei geni quelli che stanno sopra di loro, solo perché sanno “aprire il computer” la mattina quando arrivano in ufficio. Mentre noi, noi perfettini, noi saputelli, noi che sappiamo fare tutto e cavarcela in ogni situazione, che abbiamo anche l’ardire, la presunzione di dare sempre buoni consigli, di farci il culo quadrato per fare anche il lavoro degli altri, pur di fare andare tutto bene, noi… noi che palla che siamo!
Che palla al piede! Che insopportabili, fastidiosi, Sotuttoio!
Noi, sappiamo anche dove infilarcelo, il cv perfetto (stesso posto dove sono state riposte lauree, premi, riconoscimenti vari) mentre mestamente continuiamo a scorrere stupidissimi annunci per lavori malpagati (o pagati nulla) e, con la speranza che ci vomita bile nel cuore, e con il tasto invio ormai incancrenito, inviamo il nostro inutile, spocchioso, cv perfetto.