Gli ortodossi russi nutrono grandi aspettative verso Papa Francesco: è quanto espresso dal Patriarca di Mosca Kirill durante un incontro tenuto ieri a Mosca con il cardinale Koch, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità cristiana. “Le nostre aspettative sono alte, perchè molte delle idee espresse dal papa verso la Chiesa, il mondo e la società coincidono con le nostre”, ha dichiarato il capo della Chiesa ortodossa, “e condividiamo la convinzione che oggi abbiamo bisogno di innalzare il dibattito su problemi che sono una sfida per tutti i cristiani”. Kirill si è detto molto soddisfatto di come le relazioni tra le due ali della cristianità si siano molto rafforzate negli ultimi tempi: “Penso che sia molto positivo il fatto che sempre più spesso abbiamo l’opportunità di incontrare prelati cattolici, inclusi rappresentanti del Collegio dei Cardinali. Apprezzo molto la possibilità di una conversazione diretta, di un dialogo”. I rapporti religiosi tra Roma e Mosca sono effettivamente molto migliorati dopo la scomparsa dei due storici “uomini forti” delle due Chiese, Giovanni Paolo II e Alessio II. Entrambi personaggi estremamente carismatici ma poco propensi ad instaurare un dialogo su base paritaria, avevano portato le relazioni tra il Vaticano e il Patriarcato moscovita ad un punto morto. Dopo la caduta del comunismo, il desiderio del Wojtyla di recarsi in pellegrinaggio nelle terre dove regnava l’ateismo di Stato era stato sempre avversato dal Patriarca Alessio, che accusava il papa polacco di voler fare proselitismo tra i fedeli ortodossi, spesso indicati come “fratelli minori”, termine che però veniva interpretato come un tentativo del Vaticano di impostare il dialogo da una posizione non paritaria.
La situazione iniziò a migliorare quando Kirill I, successore di Alessio II, si trovò come interlocutore Benedetto XVI, successore di Wojtyla, tanto da spingere il cardinale Kasper, nel 2010 a capo del consiglio per l’unità dei cristiani, ad auspicare un prossimo viaggio di un pontefice romano in terra russa. Un evento storico di cui molti vedrebbero come protagonista Papa Francesco.