Qualche tempo fa avevamo pubblicato uno speciale su Ben Johnson, sul suo straordinario successo all’apice della sua carriera e quella sua “caduta” e “ricaduta” nel doping che lo aveva trascinato nell’”inferno” dell’atletica (http://barfrankie.altervista.org/blog/ben-johnson-by-frankie/)

Passano i tempi, cambiano le sostanze, ma non il clamore, ancora nomi eccellenti in ballo, ancora doping, a partire dallo statunitense Tyson Gay, il secondo uomo più veloce della storia (secondo solo al fenomeno di Usain Bolt). Abbiamo ancora negli occhi le sue impresa ai Mondiali del 2007, quando si aggiudicò le tre medaglie d’oro della velocità e a Shangai nel 2009 quando fermò il cronometro nei 100 mt. a 9’’69. Ovviamente in questo caso le performance che lo hanno reso celebre non sono intaccate, il controllo è di due mesi fa, ma visto anche l’età (quasi 31 anni) il rischio di essere uno stop decisivo per la sua carriera è alto e non sarebbe certo un finale decoroso per un grande sprinter come lui.

Per entrambi nell’articolo abbiamo scelto immagini da fermi, perchè chiunque non ha fatto uso di doping è “più veloce di loro” che sono, al momento, terribilmente “lenti”…
Purtroppo, se da un lato il clamore a certi livelli è sempre alto, dall’altro ormai il doping è entrato quasi nell’abitudine degli appassionati di sport, di certo non più meravigliati di queste notizie, anzi si resta quasi a bocca aperta nel vedere atleti, come Bolt (per restare in tema di sprinter) o come Chris Froome (per essere più attuali, passando per uno sport, il ciclismo, dove il doping ne è ormai cronaca quotidiana), dominare tutti gli altri, facendoci da un lato esaltare per le straordinarie imprese sportive e dall’altro farci chiedere: “ma come fa senza doping?”… facendo magari venire un “lecito” dubbio (che personalmente voglio sempre subito cancellare, concependo lo sport come unico mix fra doti atletiche e allenamento fisico e psicologico).




