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Il flashmob di “Ferma il bastardo” è come la corazzata Potëmkin

Creato il 26 settembre 2013 da Davideciaccia @FailCaffe

L’iniziativa di Yamamay contro il femminicidio in Italia ha un nome: Ferma il bastardo. Questo tipo di eventi sono davvero utili a qualcosa o invece dietro c’è il solito opportunismo promozionale? 

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All’ennesimo like su Facebook decido di cedere alla tentazione dell’accattivante imperativo “Ferma il bastardo” e finisco sulla pagina ufficiale. Poco chiaro cosa sia di preciso, poco chiaro chi effettivamente ci sia dietro, ma le informazioni esordiscono con “Yamamay punta l’obiettivo contro la violenza sulle donne”

E non solo! Ha indetto anche un flashmob:  ”Vogue Fashion Night Out, MILANO e FIRENZE 2013: FERMA IL BASTARDO.

Un epilogo straordinario per la campagna “Ferma il bastardo” lanciata da Yamamay per sensibilizzare le persone sul tema della violenza e degli abusi sulle donne. Per sottolineare il legame tra moda e responsabilità sociale la campagna ha avuto il suo culmine con i flashmob organizzati per le due serate della Vogue Fashion Night Out di Firenze e Milano.

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L’ evento ha dato voce all’urlo di coloro che vogliono combattere la violenza sulle donne e, attraverso la coreografia realizzata dall’Opus Ballet di Firenze, ha unito le tante persone che hanno creduto nel progetto e tutti coloro che hanno voluto essere presenti per richiamare l’attenzione su questo argomento. Tutti i partecipanti hanno indossato una t-shirt con il claim FERMA IL BASTARDO ed hanno ballato e marciato insieme per le vie principali di Firenze e di Milano per supportare a dare forza alle vittime, dar loro un segnale, creare una coscienza comune e un movimento per REAGIRE INSIEME.”

Sta a vedere che quei santi degli amministratori delegati della Yamamay si sono messi la mano sul cuore e, preoccupati per il futuro delle donne, hanno organizzato questa iniziativa che non ha assolutamente nulla di promozionale.

Un plauso va al coraggio delle donne e degli uomini che hanno partecipato al flashmob dell’evento, nato per “dare voce all’urlo di coloro che vogliono combattere la violenza sulle donne”. Ma cos’ hanno urlato? Di chi volevano richiamare l’attenzione? Come hanno sostenuto le vittime? Quali sono gli obiettivi precisi? boh! Però il balletto sarà stato sicuramente bellissimo.

E no, che nessuno pensi che dietro ci sia la strumentalizzazione di un tema caldo e sensibile, perché sicuramente, a conclusione del flashmob tutti avevano la tanto agognata “coscienza comune” e si stava dando l’inizio alla fondazione del movimento per “reagire insieme”.

E infine una calorosa stretta di mano all’inventore dell’unione tra “moda e responsabilità sociale”, persona sicuramente dal cuore d’oro che nel suo cammino di giustizia sociale non ha come fine ultimo la pubblicità e promozione di un marchio che si veste del ruolo eroico di difensore delle donne. Oddio, non è che lo sia sempre stato, ma a quanto pare di recente ha avuto un’inspiegabile folgorazione sulla via di Damasco, Milano-Firenze.

Il flashmob indetto da “Ferma il bastardo” è come la corazzata Potëmkin…. Epico.

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