Entro il 31 ottobre, notte di Halloween, gli Oklahoma City Thunder devono prendere una decisione sulla permanenza o meno di Reggie Jackson, il playmaker da Boston College, nato a Pordenone, che è in attesa di capire se il suo futuro sarà ancora al fianco di Kevin Durant e Russell Westbrook. Se per quella data non ci sarà la firma sull’estensione contrattuale, Jackson diventerà restricted free agent la prossima estate: il ragazzo, dopo l’ottima passata stagione, pretende minuti e soldi. Il gm Sam Presti lo accontenterà o assisteremo ad un nuovo addio come accaduto per il Barba James Harden?
In un’intervista con il quotidiano locale The Oklahoman, Reggie Jackson non si è sbilanciato sul suo futuro, ha detto di essere solo concentrato sul campo e sulla nuova stagione ma ha lasciato trasparire una sensazione non certo ottimista. Lui vorrebbe chiaramente restare ai Thunder ma evidentemente sa che la franchigia non può permettersi spese folli e non può garantirgli un certo status vista la presenza di tre top player come Kevin Durant, Russell Westbrook e Serge Ibaka. Il nativo di Pordenone ha detto:
“Spero nel meglio ma devo aspettarmi anche il peggio.. I giovani giocatori vanno pagati, specialmente dopo Hayward e Parsons. Bisogna vedere cosa succede nella Lega, guardare cosa fanno gli altri per avere un barometro della situazione e agire di conseguenza. Durante questa estate ci sono state delle offerte innovative e dovrò tenerne conto quando toccherà a me negoziare il nuovo contratto“.
Il play @rjOKCson_15 parla a @TheOklahoman della possibile estensione contrattuale coi @okcthunder: "Spero nel meglio, mi aspetto il peggio"
— Basketcaffe.com (@Basketcaffe) September 9, 2014
Jackson si riferisce ai contratti firmati da Gordon Hayward, un quadriennale da circa 63 milioni di dollari con gli Utah Jazz, e Chandler Parsons, triennale da oltre 46 milioni con i Dallas Mavericks. Normale che Jackson non si senta da meno, a maggior ragione dopo una stagione, la terza nella Lega, in cui ha viaggiato a 13 punti, 4 rimbalzi e 4 assist in 28 minuti di media (cifre triplicate rispetto all’anno prima, quando giocava la metà dei minuti). L’ex Boston College si è mostrato affidabile come attaccante e tiratore al fianco dei Big Three di OKC, sia con la second unit, sia quando è stato chiamato a rivestire i panni della guardia tiratrice in quintetto.
Per questo motivo Jackson spera che i Thunder vogliano investire su di lui dandogli spazio sul campo, magari un ruolo fisso in quintetto, e i soldi che si merita (circa 10-12 milioni a stagione per 4 anni), ma sa benissimo che potrebbero anche decidere di lasciarlo andare come fecero con James Harden. Poco prima del 31 ottobre 2012 infatti il Barba venne scambiato coi Rockets dopo che naufragarono le trattative per l’estensione contrattuale.
Jackson non sembra pronto a diventare il primo violino di una franchigia e non sembra avere il talento e le qualità di Harden, ma ci sono squadre come Los Angeles Lakers, New York Knicks, Dallas Mavericks e anche Miami Heat che la prossima estate potrebbero andare all’attacco del nativo di Pordenone e consegnargli le chiavi della regia, nel caso di LAL e NYK al fianco di Kobe e Melo. I Mavs libereranno spazio con le scadenze di Chandler e Wright, i Lakers saluteranno Steve Nash, Jeremy Lin e Carlos Boozer, i Knicks Stoudemire, Bargnani, Dalembert e Outlaw mentre gli Heat dovrebbero ricorrere ad un sign-and-trade.
Viceversa i Thunder dovranno decidere cosa fare del futuro dei vari Lamb, Adams, Roberson e Perry Jones e avranno i contratti di Perkins e Collison in scadenza: vedremo quanta voglia avrà il proprietario Bennett di svenarsi considerati gli impegni già presi con Durant, Ibaka e Westbrook (quasi 50 milioni nel solo 2015-16). Il gm Sam Presti potrebbe anche decidere di superare la boa del 31 ottobre e attendere la prossima estate: OKC infatti potrebbe in ogni caso trattenere Jackson pareggiando qualsiasi offerta visto lo status di restricted free agent.