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L’altro giorno Chez Lando ho trovato un numero di Le Monde miracolosamente del giorno prima. Doveva averlo lasciato un tizio appena arrivato con l’aereo. Poiché non c’era traccia del proprietario, l’ho preso e me lo sono letto tutto, compresi i programmi TV. Non ho creduto ai miei occhi quando ho visto che su M6 in prima serata c’era “Il Gendarme di St Tropez”.
Se fosse stato luglio o agosto, non mi sarei meravigliato. La serie del «Gendarme » viene ritrasmessa ogni estate, quando si suppone che la gente abbia di meglio da fare che guardare la TV. Ma in aprile e per giunta su un’antenna popolare come M6 significa che il buon Cruchot fa audience come i film più recenti e più titolati. La critica non è mai stata tenera con la mitica serie del Gendarme. Ma allora perché questo bidone viene diffuso in prime time 48 anni dopo la sua uscita?
Certo, il pubblico puo’ decretare il successo di bidoni. Ricordo « La Vita è Bella » di Benigni, « Il Caimano » di Moretti e ultimamente l’insopportabile « Intouchables » che in Francia ha battuto tutti i record d’incasso. Ma fra 40 anni di questi bidoni si sarà persa anche la memoria, menntre il Gendarme viene ancora riesumato ogni anno ed è praticamente divenuto un classico.
A proposito di Sud, la critica stravede per Marcel Pagnol, forse perché i suoi film sono cosi’ noiosi che i critici li trovano belli. Pagnol è costituzionalmente negato per fare il cinema, e dire che gli sono capitati grandi attori come Fernandel e soprattutto Raimu, che secondo Orson Wells era il più grande attore del mondo. Che cosa fa Pagnol? Li piazza sul set, gli sbatte davanti la cinepresa e poi se ne va a giocare a pétanque, a bere il pastis, a cuocere la bouillabaisse, a raccontare storie con le mani o a fare un’altra di quelle buffe attività che a nord della Loira si attribuiscono a noi meridionali, specialmente quando siamo del Sud-Est. Cosi’ sono nati i vari Topaze, La Femme du Boulanger ecc. Ma questo non è cinema, è teatro filmato. Se Pagnol è un regista, io sono un cinese.
Invece il gendarme, interpretato da un grande attore comico come Louis De Funès, ha il grave difetto di essere divertente, di essere filmato da un buon professionista e di non avere le barbose pretese felibrigistiche di Pagnol. Per questo la critica storce il naso, ma dopo quasi 50 anni il Gendarme è ancora li’. Mentre Pagnol mi ricorda il commento di mia figlia dopo la proiezione scolastica de « La Femme du Boulanger » : « Papà, mi sono addormentata. » Era una bambina, direte voi, non poteva capirlo. Il fatto è che mi addormento anch’io.
Dragor