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Intanto arriva la sera dell'incontro....
Il grande match si fonda su una premessa abbastanza ridicola o perlomeno poco plausibile: far ritornare due pensionati o quasi sul ring per risolvere la loro rivalità trentennale. Ridicola certamente, ma i due attori che sono stati scelti per interpretare i due anziani dinosauri del ring danno al tutto un sapore metacinematografico che un altro duo di protagonisti non avrebbe potuto dare.
Parliamo di Stallone che ha la saga di Rocky come pilastro insostituibile della sua carriera e di De Niro che ha interpretato Jake La Motta in modo magistrale in uno dei più acclamati film di Scorsese, Toro Scatenato.
Razor Sharp e The Kid McDonnen pur non citandoli mai espressamente sono un'evidente aggiornamento di quei personaggi riportati all'epoca odierna.
Nei due troviamo tutta la disillusione proletaria di un vecchio, silenzioso Rocky e tutta la guasconeria casinista di un logorroico Jake La Motta riportati in un altro contesto, ben più leggero dell'originale.
Vediamo così Rock...mmm pardon Razor che vuole picchiare mezzene di maiale come faceva il suo antenato, che solleva pneumatici enormi o che porta a spasso autoarticolati legandoseli alla vita tramite una cinta di cuoio , e vediamo Jak...pardon Billy che si esibisce in locali, beve come una spugna , è un indomito cascamorto e scopre addirittura di avere un figlio e un nipote di cui non avrebbe mai sospettato l'esistenza.
Il film di Segal , uno abituato a tempi comici molto più frenetici, ha poco a che fare col pugilato e indugia quasi con rispetto nella caratterizzazione dei due vecchi leoni non soffermandosi semplicemente alla commedia di stampo geriatrico ma inserendo parecchia mostarda giocando col passato cinematografico dei due .
Ha il colpo di genio di inserire poi un terzo elemento, un Alan Arkin in formissima nei panni dell'allenatore di Razor, che tira fuori la sua verve comica amara e dissacrante e a cui vengono riservate le battute migliori del film.
Pleonastico invece il personaggio della Basinger, pitonessa al servizio di due padroni trenta anni prima, innamorata di uno ma madre di un figlio fatto con l'altro, che si aggira per le scena spenta , doppiata male e assolutamente amorfa.
Un personaggio a cui non riesce a dare nessun colore per una recitazione sotto le righe, a un passo dall'imbalsamazione ( o sarà la chirurgia plastica che non le permette di avere molte espressioni facciali?).
Il grande match ( a proposito ma perchè cambiare il titolo originale The Grudge Match, il match del rancore che rende molto meglio l'idea che sta alla base del film?) è un innocuo divertissment che si guarda con piacere colpevole, due orette senza pretese passate in leggerezza e con quel pizzico di retorica che non manca mai in uno sport come il pugilato in cui spesso la retorica e la vanagloria fioccano abbondanti.
Stallone e De Niro funzionano nei rispettivi ruoli forse perchè ricalcano le loro stagioni migliori e si prestano con divertita noncuranza.
Orribile come vengono sfigurati al computer per renderli più giovani all'inizio del film e assolutamente orrenda una locandina in cui sono letteralmente massacrati dal Photoshop.
Insuccesso al box office americano che ha ormai dimostrato a più riprese, sbagliando, che di questi vecchi marpioni del cinema action anni '80 non sa più che farsene....
Questi vecchiacci ancora possono accendere le luci dell'autobus e portare a scuola tutti i presunti eroi del cinema action di oggi....
Da non perdere il siparietto Tyson / Holyfield sui titoli di coda...quello si che fu un Grudge Match.
L'orecchio di Holyfield ancora ringrazia ....
( VOTO : 6,5 / 10 )
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