IL LATO B DELLA CRISI
E infatti aveva ragione, per la sua situazione finanziaria. La sua dichiarazione dei redditi del 2011 rispetto al 2010 dimostra che è diventato più ricco di 8 milioni di euro. Prima ne dichiarava 40, ora ne dichiara 48, quelli rimasti da tutte le detrazioni ed elusioni del caso.
Ma nonostante ciò manda Confalonieri a palazzo Chigi a piangere, a supplicare Monti che non faccia una riforma Rai, per carità, altrimenti Mediaset è costretta a licenziare una marea di gente e lui, il berluska, non più guadagnare altri milioni.
In effetti, se la Rai facesse finalmente dei programmi decenti e smettesse di rincorrerre la tv del berluska, metterebbe Mediaset all’angolo.
E stare all’angolo al berluska, per quanto riguarda gli “sghei”, non gli piace proprio.
E Monti, pronto risponde, a modo suo, ma risponde. Più o meno così: «Non tocchiamo la Rai, diciamo solo che lo faremo, per buttare un po’ di fumo negli occhi ai soliti comunisti molestatori».
Il governo tecnico non dimostra interesse per queste bazzecole, ma si concentra sulla “grandi” riforme particolarmente “sgradevoli” ai più e cioè a chi non è ricco e deve lavorare per vivere e poi andare in pensione, ammesso che riesca a lavorare e a prendere la pensione.