Come ho spiegato anche in altre occasioni, il tè in generale, ma in particolare il tè verde, va bevuto senza latte.
Questa usanza, che è stata canonizzata dagli inglesi, è un retaggio di quello che avevano visto fare in India e che gli indiani avevano importato dal Tibet, dove le condizioni ambientali rendevano necessario una bevanda proteica, appunto il tè con il burro di yak.
Anche nel tè nero aggiungere un goccio di latte riduce alcuni componenti antiossidanti (teaflavine e tearubigine).
Non sono stati invece studiati gli effetti dell’aggiunta della classica fetta di limone nel tè nero, ma si ipotizza che siano positivi: l’anno scorso, uno studio guidato da Mario Ferruzzi della Purdue University (Stati Uniti) e pubblicato sulla rivista Food Research International, sosteneva che l`aggiunta di vitamina C (contenuta nel limone) e saccarosio (zucchero) nel tè verde migliora la capacità di assorbimento delle catechine, una classe di polifenoli dall’alto potere antiossidante.
Quindi sì al limone e a un pizzico di zucchero… sempre che non si snaturi troppo il gusto del tè!
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