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Il mondo è pronto per un Papa nero?

Creato il 12 marzo 2013 da Molipier @pier78

Oggi inizia il Conclave per l’elezione del nuovo Papa, dopo le dimissioni di Benedetto XVI. In un momento particolare e delicato per la Chiesa, si profila l’ipotesi di un successore nero.

Il mondo è pronto per un Papa nero? Papa Nero papà Appiah

L’ultimo Papa africano della storia è stato Gelasio I, originario dell’Algeria. Il suo pontificato durò solo 4 anni ma si parla di oltre 1500 anni fa (marzo 492 – 496). Dopo di lui nessuno più.

Tuttavia il gruppo dei cardinali africani che faranno pesare il loro voto è coeso ed è composto da 11 elettori e 7 ultraottantenni che, pur non partecipando al voto, hanno preso parte alle congregazioni generali. Probabilmente non punteranno all’elezione di un Papa di colore ma i loro voti, nel complesso, potranno influenzare l’elezione in un insieme di porporati abbastanza disomogeneo.

L’Africa è un continente in cui la religione cristiana è in costante crescita, insidiata dalla presenza di sette islamiche che puntano alla detenzione del potere. Lo stesso Benedetto XVI durante i suoi viaggi nel continente africano ha incoraggiato le chiese locali ad essere una squadra unita per combattere e vincere le insidie locali e da quella predica è nato il gruppo di cardinali che potrà giocare un ruolo determinante nel conclave.

A fare la differenza è certamente la loro unione, spirito che manca invece agli altri cardinali che stentano a sembrare in sintonia. Solo quelli provenienti dal continente americano sembrano abbastanza d’accordo nel votare un Papa che sia riformatore e comunicatore al tempo stesso.

Il mondo è pronto per un Papa nero?

Forse sarebbe ora e se il mondo non fosse pronto, dovrà imparare a farlo. I siti di scommesse ricevono tante giocate per un Papa di colore, il favorito è Scola (2,75 la quota). I cardinali dicono che la Chiesa sia pronta ma non il mondo, eppure nessuno è pronto a crederci, anche se tutti lo sperano.

Alla Chiesa servirebbe una svolta, una sterzata brusca e sonora, che possa far riacquistare il credito (non quello economico) che si sta lentamente disgregando. Poi, il colore della pelle, soprattutto nel mondo cattolico, non dovrebbe essere considerato un’eccezione, visto che tutti gli esseri umani sono considerati uguali.

Certo, quando non si vuol guardare negli occhi la realtà, quando si negano i diritti d’amore tra due persone dello stesso sesso, quando il preservativo è considerato blasfemo, allora si potrebbe pensare al timore di un Papa nuovo, sotto tutti i punti di vista. E’ la novità che spaventa.

Non che l’elezione di un Papa nero possa cambiare le cose, questo è chiaro, ma sarebbe un bel segnale per tutti che non dovrebbe fermarsi a quello ma dovrebbe essere l’inizio. Oltre all’abito bianco dovrà essere capace di parlare senza tener conto di difendere una nazione, un interesse, una banca o gruppo finanziario.

Senza nascondere torti e abusi, capace di puntare il dito anche all’interno delle mura pontificie e non solo verso i fedeli. Dovrà essere un Papa capace di rispondere ai troppi silenzi, ai troppi segreti, alla mancanza di apertura verso il presente ed il futuro (no, l’uso di Twitter non è sufficiente per parlare di modernizzazione), alla troppa politica e ai troppi capitali in gioco ma soprattutto alla rigidità anacronistica della Chiesa.

Dovrà essere un Papa capace di parlare agli esseri umani per conto degli esseri umani e del bene collettivo. Se dovesse essere capace di fare questo, nessuno mai si soffermerà a guardare il suo colore.

 


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