Il papa manda il giovane Werther e Jacopo Ortis dallo psichiatra

Una sola persona al mondo, almeno nell’Occidente sottomesso, timoroso, in ginocchio ad adorare qualunque autorità che si mostri realmente forte, può permettersi di dire: “I giovani pessimisti io li manderei dallo psichiatra”. Il papa, sì, lui, adorato dai massmedia e anche dalle folle, in parte per l’intelligenza dei suoi discorsi e la sensibilità verso chi soffre, come nel discorso di Lampedusa, e in parte venerato perché in un’era di recessione, crisi umana ed etica, vuoto politico, incancrenimento liberista e deperimento delle istituzioni molti sentono il bisogno di constatare che almeno un’autorità merita ascolto. Peccato che l’atteso provvedimento che stabilisca l’obbligo, per il clero, di denunciare i preti pedofili, non arrivi per niente.
Perché però mandare dallo psichiatra i giovani pessimisti? Tra l’altro il pessimismo con la sua triste costellazione emotiva è un tremendo effetto degli abusi sessuali. Che gaffe.
Il link, fra i tanti possibili, è a una pagina del Corriere, questa.
Il giovane Werther se ne vada dallo strizzacervelli, come Jacopo Ortis. Mandiamoci Leopardi, Schopenhauer pure.
Il pessimismo però non è una malattia. “Ma sì, è una battuta”. “Quante storie per una frase infelice”.
Quando un tizio è monarca per diritto divino, però, pur tramite elezione democratica in Conclave ispirata dallo Spirito Santo, si trova in una posizione scomoda.
Tutti i giovani devono essere ottimisti, dunque, per i motivi addotti dal ponty e riportati pennifedelmente dal Corriere. Questo è il vangelo liberista, tutti ottimisti, fiduciosi nell’invisible hand del Libero Mercato oggi dominante che nessuno deve mai mettere in discussione, anche se presenta forme distorte. C’è crisi? Ottimismo! Monti ti mette sotto choc e il papa controlla come reagisci. L’allineamento è perfetto. Il Vaticano, con il suo Ior e l’Apsa, deve recuperare la fiducia del mondo della finanza.

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