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Il peso delle parole

Creato il 24 gennaio 2011 da Strippi
Io ho sempre adorato la lingua italiana.L'ho sempre trovata una lingua piena di sfaccettature che consente a chi la sa utilizzare di esprimere diversi concetti semplicemente modificando un aggettivo o un avverbio.Ho anche imparato ad essere particolarmente critico con le persone, perchè bisogna sempre rispondere di quello  che si dice e le parole hanno un loro preciso significato che non è possibile alterare per convenienza.Evidentemente non sono molti che la pensano come me, visto che sempre più spesso le parole vengono distrutte e private completamente della loro anima.Non puoi chiamarmi una missione con carrarmati fucili e scontri a fuoco quotidiani "Missione di pace" perchè non riesco poi a descrivere quello che fa Emergency. Cosa fa Gino Strada una "Guerriglia di ospedali"?Se vivi nel lusso, hai più anelli della regina e le babbucce di Prada non puoi essere un "apostolo di Cristo", perchè non so come fare a descrivere i francescani, cosa sono dei "finti-ricchi", portano i sandali senza calze perchè stanno per lanciare sul mercato una nuova linea di ciabatte concorrente all dott.Schulz?Se la dai via come i campioncino omaggio fuori dalle profumerie non sei estrovesa e pragmatica, sei un mignottone, punto.Woodward e Bernstein (i cronisti del caso Watergate) erano giornalisti, se scrivi solo le notizie che fanno comodo e non segui le notizie ma solo i dati sulle vendite puoi essere un funzionario di un partito, un lacchè, un tirapiedi, ma sicuramente non un giornalista.Se Santoro Luttazzi e Biagi hanno fatto un uso criminoso della Tv, non so come epitetare Vespa, se non , forse, che è un crimine che usi la Tv.Perchè se Mangano è un eroe io non so come chiamare chi sacrifica tutta la sua vita al servizio del bene comune, come posso chiamare eroina Madre teresa se quel sostantivo è stato macchiato dall'essere stato associato ad un mafioso.
Come mi piacerebbe che l'Accademia della Crusca uscisse con un  periodico dove bacchetta tutti i politici e gli uomini pubblici sul vero significato di ciò che dicono. Sicuramente sarebbe da bacchettoni ma ci consentirebbe di compiere un primo passo verso la riappropriazione della realtà

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