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Il Poltergeist della casalinghitudine

Da Lacrespa @kiarastra

Il Poltergeist della casalinghitudine

Continuano i giorni dell’attesa e LaCrespa da brava disoccupata si occupa della casa.

Il Poltergeist della casalinghitudine si è impossessato di me: pulire, cucinare, stirare, portare fuori il cane, cucinare, pensare al menu’ della settimana, studiare con attenzione il volantino delle offerte dell’Esselunga, programmare un cinema, poi pulire, cucinare.

Quando il Poltergeist della casalinghitudine si impossessa di una 35enne evoluta, intellettualmente indipendente e strutturata si viene a creare un crak nel cervello della suddetta donna: da un lato, è naturalmente spinta da secoli e secoli di sottomissione domestica ad essere l’angelo del focolare (vedi immg 1) dall’altro il neurone attivo a lungo coltivato è lì che ti fa rimuginare e in certi momenti di lucidità incontrollata, ti chiedi ma  perché tutto ciò?(vedi immagine 2)

Il Poltergeist della casalinghitudine

Immagine 1

Il Poltergeist della casalinghitudine

Immagine 2

 

Ma voi vi starete chiedendo: ma che te frega Crespa!mica hai un marito che se ne va in giro per casa con giacca e papillion e tre bambini biondi rompicojoni ! Sei single, divertiti!Fanculo la casa!

E no! purtroppo il Poltergeist della casalinghitudine comporta anche una trasformazione degli equilibri familiari, facendoli precipitare nella brutta copia delle beghe solite che sorgono tra marito e moglie.

Sappiamo che ogni uomo sposato ha un sogno erotico ricorrente (vedi immag 3) che mai potrà realizzarsi ( come anche noi donne casalinghe abbiamo un sogno erotico abbastanza standard, (vedi immag 4)) . Ma si sa che chi è prigioniera in casa prima o poi sclera (vedi immag 5).

Il Poltergeist della casalinghitudine

Immagine 3

Il Poltergeist della casalinghitudine

Immagine 4

Il Poltergeist della casalinghitudine

Immagine 5

 

Sono single e disoccupata, però vivo con mia sorella, che lavora, e ho un cane che richiede attenzioni.

Ecco formato il nucleo familiare: io la casalinga disperata, Tapirigna il marito che lavora e che non c’è mai e Tylde, la bambina rompicojoni.

E non è raro sentire qui nella casa crespa di Quinto San Cataldo discorsi del tipo:

-   Ma ho cucinato per cena ! Non mangi?

-   No devo uscire

-   Ma sei appena arrivata!

-   Eh mè! e mo’ che vuoi!

-   Il cane lo porti giù?

-   Nooo! Devo andare! Mo vedi se una dopo aver lavorato 8 ore deve scendere pure il cane!

-   Ah sì e tu pensi che abbia babbato alle mosche? O credi che le robe si siano stirate da sole, la torta autoprodotta nel forno e il bagno si sia pulito in autonomia? In fondo il cane è anche tuo! Guardala non ti fa nemmeno più le feste, quando apri la porta!(e qui inizia la voce rotta dal pianto per dare più pathos al dialogo)

-   Ma se io ho una vita, non me ne devi fare una colpa!

-   Però un po’ di comprensioneeeee……

-   Cià, vado. Sono in ritardo

-   E la spazzatura?

Sbaam!

Care famiglie, donne sposate con mariti super impegnati, non pensate che siate le uniche a vivere determinati problemi solo perché avete un cavernic…ehm…un uomo in casa. Tutte prima o poi ci passano in un modo o nell’altro. E’ un triste destin-o femmineo il nostro. L’unico modo è chiamare un esorcista, non per i nostri mariti, compagni o conviventi, ma per noi, per liberarci da questo il Poltergeist della casalinghitudine e farci vivere finalmente rilassate e contente di vedere accumularsi montagne di robe da stirare nell’armadio, pile di piatti nel lavandino, e veder crescere orgogliose e forti le muffe nel frigorifero.



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