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Il popolo No Tav manifesta in Valsusa, record di presenze.

Creato il 24 marzo 2013 da Retrò Online Magazine @retr_online

In mattinata una delegazione di parlamentari appartenenti al M5S e a SEL ha visitato il cantiere della Maddalena portandosi dietro in qualità di osservatori i principali esponenti del movimento No Tav, da Alberto Perino a Luca Abbà. Nel pomeriggio ha poi avuto luogo la grande marcia contro la linea Torino – Lione, la prima dall’insediamento delle nuove Camere. Una lunga camminata da Susa a Bussoleno, nonostante il freddo e la pioggia incessante, che ha coinvolto un numero spropositato di manifestanti: al momento non è possibile avanzare ipotesi precise, ma i numeri parlano di circa 80.000 partecipanti.

Se qualcuno ipotizzava che nella giornata di ieri la Valle sarebbe stata luogo di tensioni e scontri, è di certo rimasto deluso. Eventi come questo, è ovvio, attirano i famigerati esponenti dei temibili centri sociali, quelli che la stampa nazionale definisce “professionisti del disordine”, ma la parte del leone negli otto chilometri che separano Susa da Bussoleno l’hanno fatta i semplici cittadini. Uomini e donne di tutte le età, famiglie con bambini al seguito e ragazzi giovani, attempati valsusini che chiacchieravano delle ultime novità in piemontese: una folla eterogenea per quella che a conti fatti è una delle più importanti manifestazioni degli ultimi anni.

Migliaia le bandiere No Tav sulle aste o appese al collo, decine e decine gli striscioni dei più diversi movimenti, comitati, partiti. A portare il loro sostegno e la loro rappresentanza non sono mancati i comunisti declinati nelle più svariate salse, gli anarchici (FAI), Legambiente, Askatasuna e Gabrio, SEL, M5S, ed è solo un assaggio. Ce n’è per tutti i gusti ma soprattutto per tutti i “no” possibili e immaginabili. Sul tavolo principale della protesta capeggia la resistenza all’alta velocità, ma a partire dal rifiuto al Tav si snodano decine e decine di opposizioni. Acqua pubblica, Palestina, F35, No Triv, associazioni contro le più disparate multinazionali come la Cooperativa di Muratori Cementisti. Quello visto ieri in Valsusa è stato un vero e proprio fiume umano riversatosi per le strade pacificamente, con qualche coro e un po’ di musica. Una manifestazione che, date le sue dimensioni, è stata una dimostrazione di forza in tutto e per tutto, tranquilla ma decisa.

Si può essere d’accordo o meno con l’alta velocità in Valsusa, ma il dato che emerge prepotente dalla giornata di ieri è che il dissenso nei confronti del Tav non può più essere ignorato o bollato come un fenomeno minoritario da parte di un gruppo di estremisti, come li ha più volte definiti il membro del PD Esposito, favorevole al progetto. 80.000 persone in marcia, piacciano o meno, sono uno spicchio di cittadinanza considerevole, sintomo della scarsa fiducia ad un progetto che, specialmente in tempi di crisi, fa storcere il naso a molti.

Nonostante tutto i lavori in Valle proseguono con regolarità, nonostante secondo Alberto Perino stiano “scavando con un cucchiaino”. Forse gli eventi di sabato cambieranno qualcosa, forse l’opinione pubblica archivierà e andrà avanti, è addirittura possibile che il Partito Democratico ridiscuta il suo appoggio alla Ltf e al progetto alta velocità per accattivarsi i favori di Grillo e dei suoi deputati. La sensazione per chi alla marcia ha partecipato, è che portare a termine i lavori non sarà facile, la lotta dei No Tav è ancora lunga.

Articolo di Matteo Fontanone Matteo Rinaldi.

marcia no tav

Foto  VivianaG, licenza CC BY-SA-NC


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