Il Parlamento europeo ha deciso di creare un’area protetta nell’Artico
Il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione per il riconoscimento di un santuario in Artico a protezione del suo ecosistema, contro la pesca intensiva e le trivellazioni petrolifere. La richiesta era stata fatta a gran voce attraverso una petizione internazionale proprio per chiedere che vi fosse il riconoscimento della fragilità dell’ecosistema al Polo Nord.
Nella clausola 38 si legge che la risoluzione «appoggia l’iniziativa dei cinque Stati costieri dell’Artico per concordare misure cautelari provvisorie e prevenire eventuali future attività di pesca in alto mare senza la preventiva costituzione di adeguati meccanismi di regolamentazione e sostiene lo sviluppo di una rete di aree di conservazione artiche e, in particolare, la protezione della zona marittima internazionale intorno al Polo Nord al di fuori delle zone economiche degli Stati costieri».
Questa mossa rappresenta una chiara presa di distanza dalle posizioni attuali dei membri dell’Arctic Council, come Norvegia, Danimarca, Canada e Russia, che hanno mostrato resistenze nel riconoscere la necessità di una protezione permanente della regione.
La risoluzione servirà inoltre a inserire l’Artico più saldamente nell’agenda dei ministri degli Esteri europei e di Catherine Ashton, Alto rappresentante dell’Unione per gli Affari esteri e la Politica di sicurezza, finora restii a prendere iniziative contro la rapida industrializzazione della regione da parte delle compagnie petrolifere internazionali, tra cui Shell, BP e Gazprom.
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