Il film non è tratto dall'omonima fantasy novel di Orson Scott Card, pluripremiato autore di Ender's game, ma da"L'apprendista del mago" di Joseph Delaney.
L'attaccamento del pubblico per quest'allegra alternativa alle famigerate sfumature è evidente: allo spettacolo inaugurale delle ore 20:00, in una delle sale più grandi di Roma e dintorni... Ero praticamente solo! La possibilità di scelta tra i 442 posti mi ha quasi atterrito. Tra l'altro, il cinema Parco Leonardo sembra armonicamente inserito nella scenografia di 'Io sono Leggenda'. La magia del cinema!Unica nota positiva: gli aspiranti scrittori si cimenteranno più probabilmente con l'emulazione della più redditizia trilogia sfumata di grigio che con l'ennesima... Plurilogia fantasy! Intanto Mondadori fa uscire di nuovo il primo dei tredici...Ma veniamo al film... Evitando ogni minimo spoiler, posso premettere che tutto sommato risulta spettacolo godibile.
L'azione viene circoscritta all'epoca di maghi, streghe e draghi: un sempreverde.Prende forma nel solco segnato da Up della Disney Pixar e dallo 007 Skyfall di Sam Mendes: potere ai vecchietti!
Viene infatti annunciato fin da principio che l'eroe su cui puntare sarà un anziano mago con poteri combattivi ben superiori a qualsiasi eventuale giovane che gli si para davanti.Per le nuove generazioni, non ce n'è: ancora non ce n'è!La classica lotta tra bene e male si alterna dunque a quella generazionale, più aderente alla nostra epoca. Nella terza scena l'anziano eroe uccide addirittura il giovane allievo. Biografia dell'italia tracciata in pochi fotogrammi: ah, la magia del cinema...La storia subisce quindi il primo tragico intoppo: quali le speranze lasciate nello spettatore se finisce subito tutto a schifio?E così il nostro anziano mago si fa carico della buona riuscita del film intraprendendo il suo cammino in cerca di un valido sostituto: the show must go on, dopotutto. Il costo del biglietto, evidentemente, non è ancora ammortizzato.Dopo un rapido attraversamento di lago, l'anziano paladino del Bene trova quello che luci, inquadrature e caratteristiche fisiche indicano come il vero e desiderato eroe dell'appassionata vicenda: il bel Tom Ward - Principe Caspian non è certo tagliato per ruoli da comprimario, no?! Purtroppo la magia del cinema nulla può contro la naturale capacità di occupazione della scena da parte di un ispirato Jeff Bridges, il cazzutissimo anziano in oggetto, nei panni del Maestro Gregory. Chi fa la spalla a chi? La locandina vorrebbe essere chiara, ma...Tra una scena di training e l'altra, la magia del cinema inserisce pure la doverosa storia d'amore tra il nostro sopravvenuto eroe post adolescente e la caruccia comparsa coetanea (la 47enne Olivia Williams: pure i ruoli adolescenziali vengono appaltati a persone mature!).
Comparsa, appunto. La scena femminile è infatti dominata da un'altra anzianafigura: la brava Julianne Moore, molto femminile negli attillati abiti della inguainata paladina del Male, Madre Malkin.
Mentre il primo tempo scorre via bene tra la sapiente regia di Sergei Bodrov, le meravigliose scenografie di Dante Ferretti e la splendida fotografia di Newton Thomas Sigel (i cui spettacolari effetti sono amplificati dagli occhialini 3D), nel secondo si accusa qualche rallentamento, forse imputabile appunto all'anziana età media degli attori.
Ed è qui che la speranza dello spettatore si abbarbica alla magia del cinema come un koala al proprio eucalipto quando tutto intorno risulta inondato dai devastanti monsoni: gli effetti speciali della Moving Picture Company rendono sì vive le mutazioni antropomorfe dei cattivi, ma danno anche sfoggio di quanto possa diventare corposo il nulla cosmico con la digitalizzazione di un mostro gigantesco definito imbattibile dal potente mago e sconfitto nei fatti dal valente apprendista.La domanda sorge spontanea: perché questo cameo del mostro? Con chi è andato a letto per ottenere quell'insulsa quanto insignificante parte di pochi fotogrammi?
La crescita del Principe Caspian diviene infatti consapevole quando gli appare la madrein una delle sue visioni, a ricordargli che è il settimo figlio di un settimo figlio edè ormai pronto per combattere: la mamma è sempre la mamma! Ed è figura cardine dell'intero lungometraggio, la Mamma.
La magia del cinema riprende condizione con un vorticoso alternarsi di colpi di scena qui comici e lì drammatici (riconducibili e alla sceneggiatura e agli effetti speciali) che si susseguono costanti fino all'epilogo.Nelle ultime pagine dell'avvincente storia tutti i cattivi vanno a trovare l'eterno riposo e tutti i buoni riprendono la loro vita con i ruoli più maturi abilmente conquistati negli oltre 100 minuti di appagante pellicola.
L'avvenuta crescita del Bene è visibile a tutti: il passaggio di consegne tra generazioni ha finalmente avuto luogo!
Ora sì, che il costo del biglietto risulta piacevolmente ammortizzato.
'Puoi porre fine al regno delle tenebre: tutto quello che serve è dentro di te, figlio mio'