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Il tocco del peccato – La recensione

Creato il 28 novembre 2013 da Drkino

Zhangke Jia ci accompagna per mano al cinema, mostrandoci, con rara lucidità di sguardo, lo spaccato della Cina di periferia nel film Il tocco del peccato… recensione

il tocco del peccato
Cina. Un uomo col vizio di replicare a tutto, viene pestato per aver espresso il volere di denunciare i capifabbrica dell'azienda per cui lavora. Un uomo con l'indole assassina torna a casa a ritrovare moglie e figlio, con l'intenzione di ripartire a breve. Una donna, receptionist in una sauna, viene scambiata per una prostituta. Un ragazzo è causa sfortunata dell'infortunio di un operaio; abbandonando il lavoro per non subirne le conseguenze, viaggia costantemente per trovarne uno nuovo.

A questi apparentemente slegati racconti, di circa mezz'ora l'uno, fa capo un filoconduttore che è fra gli argomenti più attuali nel panorama mondiale: lo stato cinese. Con una globalizzazione avvenuta in tempistiche decisamente troppo strette, e con la richiesta in costante aumento di lavoro e manodopera, ecco che lo spicchio di popolazione appartenente al ceto medio-basso, si vede costretta in una situazione di sfruttamento estremo ed inconsapevole. Infatti, come si vede anche in Il tocco del peccato, le condizioni lavorative, prese singolarmente per ogni azienda, non sono eccessivamente dittatoriali. A farla da padrone è invece un senso di smarrimento e di perdita dei valori, che porta le persone a reprimere gli impulsi con le migliori intenzioni possibili. Ma, da esseri umani, vivere un'esistenza di completa sottomissione al prossimo e priva di reazionarietà porta le persone al rilascio di un fulmineo ed impetuoso raptus emozionale, che si scatena casualmente in maniera incontrollabile. E' per questo che i quattro protagonisti della storia, per liberare il peso che li attanaglia, si rivolgono all'unico mezzo a loro disposizione: la violenza. 

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Violenza che si scatena nei modi più disparati ed imprevedibili, dal suicidio all'omicidio come distrazione. Stilisticamente incredibile, con una resa perfettamente decadente delle grandi periferie industriali ed agricole della Cina, e con una parsimoniosità lucente del sangue che macchia lo schermo a schizzi, Il tocco del peccato è probabilmente una delle opere cinematografiche cinesi più importanti di questa generazione. Coadiuvando attualità, personaggi enfatizzati ed una poeticità della violenza che solo gli orientali riescono a regalare, il film di Zhangke Jia risulta essere il miglior affresco possibile (nella sua esasperata finzione) di una cultura sulla via sempre più stretta dello smarrimento e dell'omologazione.

 

COLLIRIO CULTURALE

Elia Andreotti

Regia: Zhangke Jia – Cast: Zhao Tao, Jiang Wu, Wang Baoqiang, Lanshan Luo – Nazione: Cina – Anno: 2013 – Durata: 129'

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