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il tribunale di Tolmezzo

Creato il 06 luglio 2012 da Gaia

Io non li sopporto più: questo governo non è democraticamente eletto, rappresenta una parte molto piccola del paese e un’ideologia mondialmente dominante ma inadatta alla nostra realtà, e fa come se non dovesse rendere conto a nessuno, perché in un certo senso è così. Non riesco a seguire tutte le vicende, sono troppe e troppo complesse, ma quella che ho seguito ultimamente è abbastanza emblematica: la chiusura del tribunale di Tolmezzo. Il governo e i giornali la presentano come parte di una riforma di cui viene strombazzato che porterà a un risparmio economico di qualche decina di milioni di euro. Non posso parlare per tutti i tribunali di cui è annunciata la soppressione, alcuni dei quali si trovano in zone in realtà molto delicate, ma nel caso del tribunale di Tolmezzo le spese anziché diminuire aumenteranno per istituzioni e cittadini, e un’enorme porzione del territorio italiano, tra l’altro vicina a ben due confini (e infatti per difendere il tribunale si sono mossi anche gli austriaci) e sede di un carcere di massima sicurezza in cui sono presenti mafiosi in regime di 41bis, si troverà senza tribunale. Bravi! Tanto a voi a Roma cosa importa?
La gente dovrà andare più lontano per avere accesso a un tribunale, si troverà di fronte una struttura grossa, meno elastica e veloce nella risposta alle richieste, e si sentirà ancor più abbandonata. E bisognerà pagare per gli uffici a Udine, che costano più che a Tolmezzo (la cui nuova sede, tra l’altro, si sta finendo adesso, a proposito di sprechi). Poliziotti e magistrati dovranno perdere tempo a fare su e giù e percorrere più strada. Le imprese avranno ancora meno servizi e saranno ancora meno incentivate a restare in Carnia e quindi in Italia, visto che l’Austria è a un passo. Ma questo il governo davvero non lo capisce.
Come a Roma non possono capire perché mai la Bassa friulana non voglia essere accorpata al tribunale di Gorizia anziché a quello di Udine, di cui ha al momento una sezione distaccata. Che differenza ci sarà tra l’una e l’altra? Non ragionano sul fatto che la bassa appartiene culturalmente, geograficamente e istituzionalmente alla provincia di Udine, che è quella a cui gli avvocati, gli imprenditori, i politici, e la gente stessa, fanno riferimento.
Domani (sabato) mattina ad Ator Ator dalle 9.40 andranno in onda delle interviste a persone che si sono oppose alla proposta di riforma, che spiegheranno le loro ragioni.


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