Ispirata alla vera storia di The Bling Ring (che dà il titolo al film), quel gruppo di teenager ladruncoli che nel 2009 grazie a internet sorvegliavano gli spostamenti dei divi hollywoodiani per poi svaligiargli facilmente casa, la nuova fatica di Sofia Coppola è stato sinora uno dei film più apprezzati e divertenti del 66° Festival di Cannes. File chilometriche di addetti ai lavori e appassionati hanno atteso anche sotto la pioggia la proiezione del film, così come centinaia di persone, soprattutto grazie alla presenza di una inedita Emma Watson, hanno aspettato per ore il red carpet della regista e del cast. Escluso dal concorso principale ma scelto comunque come prestigioso film d’apertura della sezione Un Certain Regard, The Bling Ring è sicuramente un’opera minore nella filmografia della cineasta americana ma molto probabilmente – ci scommettiamo – sarà anche il film che, grazie al tema trattato e al divertimento che mette in scena, le darà più soddisfazioni al botteghino.
Sofia, quando hai sentito parlare di The Bling Ring?
Sofia Coppola: Mi ricordo i servizi ai telegiornali su questa piccola banda, ma al tempo gli prestavo molta attenzione. Poi quando letto un articolo su Vanity Fair, ho pensato che sembrava la storia di un film: era incredibile perché vedeva dei giovani che facevano dei delinquenti nel mondo di Hollywood. Mi colpiva molto come per loro non ci fosse niente di male in quello che facevano e quanto fossero interessati alla fama datagli dai loro furti. La loro storia mi sembrava dicesse molto dei nostri tempi in cui si cresce con Facebook e Twitter.
Come hai scritto la sceneggiatura?
Sofia Coppola: Ho letto tutti i gli articoli di giornali e i referti della polizia e ho incontrato alcuni di loro per cercare di capirci qualcosa di più. Poi ho pensato a come ero io alla loro età e ho cercato di mettere insieme le cose. Ad esempio sono andata a cercare nei miei ricordi tutte le cose stupide che facevo quando stavo con il mio gruppo di amici. Lo stesso ho fatto per i genitori, ho visto attentamente una partecipazione televisiva della mamma di uno dei ragazzi e l’ho confrontata con la mia esperienza personale.
Qual è il tuo commento su questi ragazzi? Nel film non sembri emettere alcun giudizio.
Sofia Coppola: Non volevo giudicare, volevo raccontare la loro storia e lasciare il resto agli spettatori. Non mi piace dire al pubblico come deve sentirsi davanti ad un mio film. The Bling Ring mostra solo come la cultura e la società possono influenzare la vita dei ragazzi che non hanno ricevuto molti valori dalle proprie famiglie.
Avete girato nella vera casa di Paris Hilton, altre star hanno concesso le loro vere abitazioni per le riprese del film?
Sofia Coppola: Solo la casa di Paris Hilton è quella vera. Delle altre abbiamo realizzato la nostra versione. Devo ammettere che comunque è stato davvero entusiasmante girare in uno dei luoghi dove si è svolta realmente la storia, così come osservare direttamente il mondo privato della Hilton.
Com’è stato girare con queste giovanissime attrici?
Sofia Coppola: Ho sempre amato lavorare con i ragazzi che hanno appena iniziato la loro carriera, perché sono pieni di entusiasmo e di freschezza. Ho voluto attori e attrici che avessero realmente 16-17 anni ed è stato bello dirigerli. Ho fatto in modo che si sentissero a loro agio e prima delle riprese ho voluto che si frequentassero molto così da sembrare veramente un gruppo di amici. Erano tutti aperti ai miei consigli, volevano imparare.
Con Emma Watson come è andata?
Sofia Coppola: Fare questo film per me è stato anche scoprire dei talenti. Emma in realtà è già un’attrice professionista, però è stato fantastico vederla interpretare un personaggio così lontano dai suoi precedenti ruoli. Quando l’ho incontrata a New York, ho pensato subito fosse perfetta per il ruolo di Nicki, però aveva un accento inglese che non andava bene. E’ impressionante il lavoro che ha fatto sull’accento per interpretare il film, vedere come si è completamente trasformata.
Emma, che esperienza è stata per te?
Emma Watson: Dovevo fare cose che io nella vita non farei mai, questo film mi ha dato la possibilità di fare cose folli. E’ stato divertente esplorare un nuovo lato personale grazie al personaggio che ho interpretato.
Come ti sei preparata per interpretare Nicki?
Emma Watson: Ho fatto molte ricerche, era importante per me sapere che molte cose sul mio personaggio, e non volevo farne una parodia, anche perché non volevamo giudicare questi ragazzi nel film. In più mi sono anche ispirata guardando alcuni reality show, comeI Kardashian…
Il personaggio di Hermione della saga di Harry Potter è alle spalle?
Emma Watson: Ormai fa parte del mio passato. Faccio film diversi, lavori con tanti registi, mi affidano ruoli differenti come ad esempio questo di The Bling Ring. Harry Potter continua tutt’ora a rimanere nel cuore di tutti, e io non voglio assolutamente fuggire dal personaggio di Hermione. Anzi, ne sono davvero orgogliosa.
di Antonio Valerio Spera