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Indianapolis è il posto giusto per Granger?

Creato il 21 luglio 2010 da Basketcaffe @basketcaffe

DannyGrangerGli Indiana Pacers come sappiamo non sono stati una squadra ambiziosa e competitiva in NBA in questi ultimi anni e non lo sono tutt’ora. Certo, tempo per pianificare il futuro della franchigia ce n’è, e questo compito spetta ad un uomo di grande importanza e di grande esperienza come Larry Bird. L’ex stella dei Celtics ha dovuto far fronte alla ricostruzione della squadra dopo il fattaccio del Palace of Auburn Hills con la rissa che ha coinvolto il pubblico e alcuni dei giocatori più importanti della squadra: da quel giorno in poi la squadra che per molti doveva vincere la Eastern Conference si è disgregata e la franchigia caduta nel dimenticatoio.

Ma soffermiamoci ora sulla situazione di un giocatore che forse dall’Indiana potrebbe andarsene: il soggetto in questione è Danny Granger, l’ala all-star che è letteralmente esploso in questi ultimi due-tre anni di regular season. I dubbi che mi pongo circa la sua permanenza ai Pacers sono molti e uno di questi è la chiamata al Draft (10a scelta assoulta n.d.r.) di Paul George, ex Fresno State University, che ricopre lo stesso ruolo di Danny (sebbene le caratteristiche non siano propriamente similissime) e la volontà di Bird di coinvolgerlo in una trade. Infatti qualche tempo fa non sono mancati i soliti rumors dei giornali: si è parlato di uno scambio con i Nets, che come contropartita tecnica offrivano il loro leader Devin Harris, ottimo giocatore a mio avviso, ma ovviamente, queste sono voci di corridoio senza alcuna conferma, e personalmente ritengo che New Jersey non voglia privarsi di un talento in prospettiva come Harris, anche se il Granger visto negli ultimi anni fa gola a molte squadre.

Il nativo di New Orleans è migliorato in maniera impressionante su tutti i fronti in questi ultimi anni (tiro da lontano e abilità nel palleggio in primis), passando dai 7.5 punti di media nell’anno da rookie agli strepitosi 25.8 di 2 stagioni fa. Da uno chiamato alla 17a scelta al draft (anche perché New Mexico, la sua università, non è delle più prestigiose e per questo forse ha perso qualche posizione nella lotteria) non capita spesso. Adesso mi chiedo: un giocatore che negli ultimi 3 anni è nettamente salito di livello come lui, può aspirare a qualche traguardo più ambizioso? Io penso di sì francamente, ma non è proprio detto che a Indiana questi traguardi siano raggiungibili in tempo breve e la volontà di puntare su uno come George potrebbe essere un chiaro segnale da parte della società di cercare di far smuovere qualcosa a livello di mercato per portare a casa un altro gran giocatore scambiandolo proprio con Granger.


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