Inghilterra, un “untore” è stato arrestato. A Londra Nkosinati Mabanda, quarantaquattro anni, ha consapevolmente trasmesso l’HIV a una donna e potrebbe averne infettate altre sei. Un reato probabilmente reiterato nel tempo. Tutto nasce da una amicizia particolare, lei, una donna scopre che lui, Mabanda ha una amante, trova dei messaggi, degli sms e delle mails, le due donne entrano in contatto tra loro, diventano amiche, l’amante consiglia di fare un test di HIV e così lei, la donna ufficiale scopre di essere positiva. Mabanda è segnalato. E’ il 2009. Il Tribunale britannico lo riconosce colpevole di lesioni personali gravi e volontarie, Mabanda ha ammesso di essere stato consapevole di essere un portatore del virus HIV. Quel che più sciocca è il seguito della storia di questo nuovo ed ennesimo “untore”. Se, in un primo periodo a causa della situazione di salute l’uomo aveva ottenuto i domiciliari subito dopo viene liberato su cauzione, non perde il vizio tanto è che una donna lo riconosce da una foto sul giornale, fa il test e scopre che non ha contratto la malattia. Ma Mabanda continua il suo rito: rapporti occasionali non protetti. Sino ad ora si pensa siano almeno 7 le vittime di Mabanda, così come lui stesso ha dichiarato. Online troviamo il parere del sovrintendente Thomas Jan-Ovest «L’elemento particolarmente inquietante di questo caso è il palese disprezzo di Mabanda per le sue vittime. Mabanda ha detto di aver fatto sesso con nove donne nel Regno Unito e che sette di loro non avessero mai saputo che fosse sieropositivo. Purtroppo, sei di queste donne non sono ancora state rintracciate.Non ha mostrato alcun riguardo per la salute degli altri o per aver condannato potenzialmente a morte chiunque avesse rapporti sessuali con lui» Una delle vittime, una delle ex donne di Mabanda invece nonostante la malattia ed il male che ormai porta con sè ha rimarcato la volontà di andare avanti e lottare contro questo genere di reati che sono sempre più diffusi.
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