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Intervista a Carlos. La versione dello Sciacallo:"Non ho mai detto di essere innocente"

Creato il 20 gennaio 2012 da Nottecriminale9 @NotteCriminale


Emanuele Midolo
Venerdi di RepubblicaLeonardo Coen
Lo studio di Isabelle Coutant-Peyre si trova nel cuore di Boulevard Saint Germain, la celeberrima strada che dal Quartiere Latino attraversa quinto, sesto e settimo arrondissement per sfociare sul Quai d’Orsay. Il cabinet non è lontano dal numero 231, sede del Ministero della Difesa, né dagli uffici del Ministero degli Esteri. Ma è soprattutto l’edificio della Maison de l’Amérique Latine, l’istituto di rappresentanza delle nazioni sudamericane in Francia, a due numeri esatti dal portone dell’avvocato, ad attirare la mia attenzione. Coincidenza vuole che il cliente più famoso di quello studio sia Ilich Ramírez Sánchez, un cittadino venezuelano meglio conosciuto col suo nome di battaglia: Carlos. Madame Coutant-Peyre mi apre la porta e mi fa cenno di entrare. Ci eravamo già incontrati nel luglio 2010, in occasione degli anniversari delle stragi Ustica e Bologna. Io e Francesco Piccinini, allora direttore di AgoraVox Italia, chiedemmo a Carlos cosa sapeva di quelle stragi. Ora, dopo la sentenza della Corte d’Assise di Parigi che lo ha condannato all’ennesimo ergastolo, lo Sciacallo ci racconta la sua versione dei fatti sugli attentati dinamitardi che nel 1982-83 fecero 11 morti e centinaia di feriti.
Come sta? Come si sente dopo la notizia di una condanna così dura?
Lei è stato condannato per complicità in 4 attentati: la bomba sul treno Capitole il 29 marzo 1982; l’autobomba di Rue Marbeuf il 22 aprile 1982; l’ordigno sul TGV “Le Valenciennes” da Marsiglia, il 31 dicembre 1983 e, lo stesso giorno, la bomba alla stazione Saint-Charles a Marsiglia…
Riguardo tali accuse lei si è già dichiarato innocente.
Quindi lei si rifiuta di riconoscere il processo?
Che cosa è successo allora nel 1982? Come spiega la coincidenza di quegli attentati con il processo a Magdalena Kopp e Bruno Bréguet (l’ex-moglie di Carlos ed un uomo della sua organizzazione, arrestati a Parigi il 16 febbraio 1982 in possesso di 5 chili di esplosivo)?
Cosa intende esattamente per “firmato”? L’attentato non è stato rivendicato da nessuna sigla.

Lei ha dichiarato che l’attentato al treno Capitole aveva come obiettivo Jacques Chirac, cosa che dimostrerebbe la sua estraneità al fatto perché, riporto dalle sue parole, “in quel periodo noi sostenevamo Chirac”. In che senso lo “sostenevate”?
È quello che viene detto in alcuni dei documenti ritrovati negli archivi della STASI, il servizio segreto della Germania Est. Lei ha detto ai giudici che quei dossier sono pieni di “inesattezze”, quando non di “fantasie”.
Ma lei sa meglio di me che i rapporti dei servizi segreti sono così, il più delle volte.
Devono pur esserci delle informazioni che la riguardano.
Lei crede che siano stati manipolati in toto? Qual era il suo rapporto coi servizi segreti dei paesi dell’Est?
I movimenti del suo gruppo, a Sofia, sono stati ricostruiti anche grazie agli archivi dei documenti del servizio segreto bulgaro.
Be’, il gossip non c’interessa... Il nome Tsankov, le dice niente?Era il padrone del casino dell’Hotel New Otani di Sofia. Era lui il suo contatto in Bulgaria?
Questa persona ha riportato una sua frase: “mi è sempre più difficile lavorare con i servizi alle calcagna”. Si riferiva ai servizi francesi o a quelli americani?
È vero che lei avrebbe incaricato il suo ex-avvocato, Jacques Vergès, di parlare col Ministro dell’Interno francese dell’epoca per cercare un accordo con l’Eliseo dopo gli attentati dell’82 e dell’83?
Jacques Vergès era un agente britannico?
Allora perché ha scelto proprio lui come avvocato difensore, nel 1994?
Quindi vi siete incontrati?
Passiamo al vostro “compagni d’armi” Hans Joachim Klein, detto “Angie”. È venuto a testimoniare al suo processo e non ha risparmiato giudizi poco lusinghieri nei suoi confronti. Che mi sa dire sul suo conto?
Klein ha dichiarato che l’assalto alla sede dell’OPEC venne commissionato da Gheddafi che intendeva aumentare la sua influenza sull’organizzazione dei paesi produttori di petrolio. È la verità?
Perché non ha ucciso i due ministri, quello iraniano e quello saudita, come le era stato ordinato?
Perché voleva giustiziarlo?
E perché non lo avete fatto, perché non li avete uccisi?
Quindi fu il governo algerino che vi impedì di uccidere i due ministri?


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