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Intervista gastronomica a Rosanna Rubino

Da Anginapectoris @anginapectoris

Rosanna Rubino è nata a Napoli, residente a Milano, e di professione architetto, mamma della piccola Sophie di 4 anni, una

Rosanna Rubino

Rosanna Rubino

grande passione per la scrittura che la porta a frequentare la scuola di scrittura di Raul Montanari .
Tony Tormenta è il suo primo romanzo che viene pubblicato da Fanucci nel 2013  ed è accompagnato dalle parole di Raul Montanari che lo definisce come il frutto del famoso Philip K. Dick, reincarnatosi nell’implacabile e travolgente scrittura della Rubino.

Sicuramente Philip K. Dick non si sarà reincarnato nell’autrice, ma il punto di vista dell’amico Raul Montanari non  è poi così tanto lontano dall’idea di base: Rosanna sa scrivere, lo fa bene e Tony Tormenta è un opera narrativa ben fatta, soprattutto considerando il fatto che si tratta di un romanzo

http://www.fanucci.it/libro.php?id=11387

Tony Tormenta

d’esordio. Ad accompagnare il tutto la copertina del libro, dove fa bella mostra di se’, il volto di un ragazzino dal ciuffo ribelle, che lascia spazio all’immaginazione soprattutto dopo aver letto la quarta di copertina

Attualmente sta lavorando al suo secondo libro.

Senza dilungarmi più di tanto a ricopiare notizie trovate nel web invito, chi fosse interessato a conoscere meglio Rosanna, a visitare il suo sito www.rosannarubino.com, dove è anche possibile trovare informazioni sugli eventi in programmazione.

Angie: – Quanto conta una buona alimentazione per il tuo lavoro?
Rosanna: – Disciplina alimentare e disciplina sul lavoro vanno di pari passo: se mi alimento in modo sano sono serena, se sono serena scrivo meglio.

Angie: – Nel lavoro che svolgi ti sei mai ispirata/o a qualcosa di gastronomico?
Rosanna: – Non mi sono mai ispirata al cibo in senso letterale, ma trovo che sia importante chiarire sempre le abitudini alimentari dei personaggi, cosa mangiano e come lo mangiano.

Angie: – Cosa significa per te mangiar bene
Rosanna: – Mangiare bene vuol dire per me rispettare la mia disciplina alimentare. In altre parole, mangiare sano e nelle giuste quantità.

Foto di Di Viole di Liquirizia, Milano

(Questa foto di Di Viole di Liquirizia è offerta da TripAdvisor.)

Angie: – Hai un ristorante o un locale dove preferisci andare a mangiare? Se sì, dove?
Rosanna: – Io scrivo in prevalenza nei locali pubblici, in particolare bar o caffè. Mi piace andare nei posti dove mi conoscono e c’è sempre un tavolo per me. Sanno cosa mi piace prima ancora che io lo chieda.
A Milano, che è la città dove vivo e lavoro, ci sono due o tre posti così: il Radetsky Bar,
Di Viole e di Liquirizie, Verger. Sono luoghi che frequento quotidianamente.

Angie: – Ti piace invitare amici a cena o a pranzo, o sei più spesso invitato??
Rosanna: – Mi piace molto invitare gli amici a cena. Cucinare tutti insieme intorno al bancone della cucina, bevendo qualcosa e ascoltando musica. Decorare la tavola, poi, è la mia passione.

Angie: – Sei mai stata/o a dieta?
Rosanna: – Sono sempre a dieta. Dieta non nel senso di regime calorico controllato, ma “sana alimentazione”.

Angie: – Meglio carne o pesce?
Rosanna: – Meglio niente che abbia un cuore che batte, ma se devo scegliere tra le due opzioni preferisco il pesce. Mangio pochissima carne, e solo carne bianca, ovvero pollo o tacchino.

Angie: – Se fossi un dolce, quale saresti?

Salame di cioccolata

Salame di cioccolata

Rosanna: – Un salame di cioccolata.

Angie: – Se fossi un ingrediente?
Rosanna: – Lo zucchero di canna.

Angie: – un frutto
Rosanna: – Un’arancia rossa, succosa, dolce dolce.

Angie: – Vino, ed in quale ti identifichi caratterialmente??
Rosanna: – Non mi piace il vino.

Angie: – Un liquore
Rosanna: – Non bevo liquori.

Angie: – Il tuo punto debole

pane nel forno a legna

pane nel forno a legna

Rosanna: – Il pane, quello buono, fatto al sud, cotto nel forno a legna. La classica “pagnotta”, per intenderci.

Angie: – Nel tuo frigo che cosa non manca mai, e nella dispensa?
Rosanna: – Il mio frigo trabocca di frutta, nella dispensa non mancano mai tè e zucchero di canna.

Angie: – L’aspetto che più ti attira del fare da mangiare e se c’è un piatto che ti piace cucinare di più in assoluto?
Rosanna: – Adoro cucinare per mia figlia. Mi rendono felice cose semplici, come comprarle il latte quando manca, o prepararle un piatto di pasta al pomodoro.

Angie: – E quello che ti piace mangiare?

Pasta e lenticchie

Pasta e lenticchie

Rosanna: – Il mio piatto preferito è pasta con le lenticchie.

Angie: – La colazione ideale e quella che invece normalmente fai
Rosanna: – La colazione che vorrei fare: latte caldo con molta schiuma e poco caffè, cornetto alla crema, una fragola immersa nella nutella. La colazione che faccio: frutta in quantità.

Angie: – Di cosa sei più goloso? e cosa proprio non ti piace?
Rosanna: – Sono golosa di Nutella, non amo i piatti troppo farciti di condimenti.

Angie: – Che ne pensi dei prodotti surgelati, che dimezzano il tempo in cucina?
Rosanna: – Non li compro. Preferisco cose fresche.

Angie: – La cucina e’ fatta anche di profumi, essenze, odori, ne hai uno preferito ed uno che non ti piace proprio?

parmigiana

parmigiana

Rosanna: – Adoro il profumo della parmigiana di melanzane che cuoce nel forno.

Angie: – Limone o aceto?
Rosanna: – L’aceto balsamico.

Angie: – Non puoi vivere senza…
Rosanna: – Pane.

Angie: – un tuo menù ideale?
Rosanna: – Mangio solo un alimento per volta. Se mangio pasta, ne mangio duecento grammi e poi nient’altro. Lo stesso se scelgo un secondo o insalata, vado avanti fino a saziarmi. Non mi piace mischiare diversi cibi nell’ambito di uno stesso pasto.

Angie: – Hai mai conquistato qualcuno cucinando??
Rosanna: – Mai.

Angie: – Hai mai utilizzato l’ambiente cucina per (scrivere) e lavorare?
Rosanna: – A casa ho una cucina a “isola” al centro del soggiorno, con un bancone per mangiare e lavorare. E’ il mio posto preferito in casa. Spesso mi metto a scrivere lì.

Angie: – La verve letteraria, lo stimolo per incominciare a raccontare, avviene a pancia piena o a digiuno?

...bevendo te

…bevendo te

Rosanna: – Nel mio caso a digiuno, bevendo tè.

Angie: – Preferisci di più il dolce o il salato quando sei preso dal tuo lavoro?
Rosanna: – Il dolce, perché gli zuccheri placano il senso di fame, mentre il salato chiama altro salato, senza limite.

Angie: – Vai spesso a pranzo/cena fuori, se si’ che tipo di locale prediligi?
Rosanna: – I posti dove fanno il pane buono e curano l’illuminazione. Mi piace la luce morbida.

Angie: – Che fai dopo cena?
Rosanna: – Bevo qualcosa di dolce.

Angie: – L’ultimo libro che hai letto?
Rosanna: – Ho riletto “Cavie” di Chuck Palahniuk

Angie: – Il pezzo musicale che mette in moto i succhi gastrici…


Rosanna: - “Jump” dei Van Halen.

Angie: – Hobby?
Rosanna: – La fotografia.

Spidrman

Spider Man

Angie: – Se fossi un personaggio mitologico chi saresti?
Rosanna: – I miti del terzo millennio sono i fumetti. Per mia natura potrei essere Spider Man.

Angie: – Qual è il sogno più grande?
Rosanna: – Poter vivere di scrittura.

Angie: – Cosa ti dicono più spesso?
Rosanna: – Che sono strana.

Angie: – Ti fidanzeresti con una cuoco/a?
Rosanna: – Se è intelligente e sexy perché no!?

Angie: – Un piatto della tua infanzia

Rigatoni al ragù

Rigatoni al ragù

Rosanna: – I rigatoni al ragù che mangiavo a casa di mia nonna la domenica a pranzo. E poi le cotolette, sottili e abbrustolite, quasi bruciate.

Angie: – C’è un piatto che non hai mai provato e che vorresti assaggiare?
Rosanna: – No.

Angie: – Oggi si parla di federalismo. Secondo te, esiste anche in cucina?
Rosanna: – In Italia si mangia bene ovunque, ma le verdure cucinate nel sud Italia non hanno rivali, in termini di varietà, gusto e modalità di preparazione. Parlo di melanzane, zucchine e peperoni.

Angie: – Quale piatto eleggeresti come simbolo dei 150 anni dell’Unità d’Italia?

Pizza Margherita

Pizza Margherita

Rosanna: – La pizza margherita.

Angie: – Dopo la cucina italiana, c’e’ ne qualcuna internazionale che preferisci? Se si’, quale?
Rosanna: – Quella francese, per i formaggi. Quella orientale per il riso saltato.

Angie: – A quali altri progetti ti stai dedicando in questo periodo?
Rosanna: – A parte la mia professione come consulente? Scrivere, solo scrivere. Sono dell’idea che bisogna fare una sola cosa nella vita e cercare di farla al meglio.

Angie: – Se tu dovessi abbinare una pietanza a ogni personaggio del tuo romanzo, quali sceglieresti?
Rosanna: – A Tony abbinerei un piatto di riso fritto con verdure. Marla è una bibita dolce. L’Agente Max me lo vedo mangiare un grosso cheese-burger con patatine fritte.

Angie: – Quale personaggio del tuo libro potrebbe essere “la mela proibita”?
Rosanna: – La “mela proibita” nel mio romanzo è il futuro. I protagonisti ce l’hanno lì a portata, ma non riescono a metterci le mani sopra.

Angie: – Se tu dovessi scegliere uno scaffale di supermercato (o altro negozio simile), dove immagineresti collocato il tuo libro? E perché?
Rosanna: – Lo metterei sullo scaffale delle caramelle, vicino alla cassa, perché Tony Tormenta ha sempre una gommosa alla fragola in tasca. E poi c’è Marla, che è ghiotta di marshmallow.

Angie: – Stai pensando alla trama da mettere su carta, sei preso dal vortice dell’ispirazione: dove ti percepisci? (es. in un agrumeto, in un campo di pomodori, in una distesa di mais, in un vigneto ecc.)

 Su una spiaggia all’ombra di una palma da cocco

Su una spiaggia all’ombra di una palma da cocco

Rosanna: – Su una spiaggia all’ombra di una palma da cocco.

Angie: – quale attore sceglieresti per ricoprire il ruolo del protagonista del tuo libro? E di qualcuno dei “secondari”?
Rosanna: – Il James Franco di qualche anno fa sarebbe perfetto nel ruolo di Tony Tormenta. Cara Delevigne ce la vedrei bene nei panni di Marla. Julianne Moore potrebbe essere Caroline. E Adrien Brody l’Agente Max.

James Franco

James Franco

Angie: – Il sapore delle tue parole?
Rosanna: – Succo di pompelmo.

Angie: – Tre aggettivi per definirti come scrittore/ice:
Rosanna: – Perfezionista, perfezionista, perfezionista.

Angie: – Tre aggettivi per definirti come donna:
Rosanna: – Te ne dico quattro: nera, blu, ciano, rossa.

Angie: – Cosa c’è di te nel protagonista del tuo romanzo?
Rosanna: – C’è un dettaglio di me in ogni personaggio di Tony Tormenta. Chi mi conosce sa cos’è.

Angie: – Il colore della tua scrittura?
Rosanna: – Blu notte.

Angie: – La colonna sonora del tuo ultimo libro?
Rosanna: – Heroes di David Bowie.

Angie: – Il prossimo libro che scriverai?
Rosanna: – Lo sto scrivendo in questi mesi. Ne parlerò solo quando ho finito.

Angie: – Il libro della tua vita?
Rosanna: – Non c’è un libro della vita, ce ne sono tanti, a seconda dei momenti. Dovendo citare un titolo, però, il primo che mi viene in mente è un romanzo degli anni Settanta: “Amore senza fine” di Scott Spencer. Avevo quindici anni quando l’ho letto la prima volta.

Angie: – Il libro che avresti voluto scrivere?
Rosanna: - “La possibilità di un’isola” di M. Houellebecq

Angie: – Il libro che non avresti mai voluto leggere?
Rosanna: – “Se niente importa” di Jonathan Safran Foer, che tra l’altro parla proprio di alimentazione, e del rapporto tra uomo e animale.

Angie: – Qui nel nostro paese c’e’ un bel gran “fermento letterario” a Napoli forse piu’ che nelle altre città secondo te ci industriamo, o siamo bravi? Chi tra gli autori campani preferisci e reputi più bravo, ed a quale piatto lo paragoneresti?

Maurizio De Giovanni

Maurizio De Giovanni

Rosanna: – La scrittura di Maurizio De Giovanni è strepitosa. Lo paragonerei a un piatto di melanzane a funghetti.

Angie: – Le donne secondo te, sono piu’ brave degli uomini a scrivere? e ad affontare il tuo stesso genere letterario?
Rosanna: – Non parlerei di generi, ma di scrittura in generale. Comunque no, penso che a scrivere e ideare trame siano più bravi gli uomini delle donne.

Angie: – Se dovessi riassumere la tua filosofia di vita?
Rosanna: – Fissa l’obiettivo, fai un piano, segui il piano.

Angie: – Il tuo dolce del natale preferito e se hai qualche ricordo legato alla gastronomia di questo periodo.
Rosanna: – Il mustacciolo, ovvero quel biscotto durissimo a forma di rombo tutto ricoperto di cioccolato. Da piccola rosicchiavo il cioccolato dalla superficie del biscotto e lasciavo il

Mostaccioli

Mostacciolo

resto. In verità lo faccio anche ora da grande…

Angie: – in conclusione, una tua ricetta per i miei lettori
Rosanna: – C’è una frase che adoro. E’ in Inglese: Old ways won’t open new doors. Una volta letta non l’ho più dimenticata. Va bene lo stesso, anche se non è una ricetta culinaria?

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