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Intervistato.com | Claudio Martelli #ijf12

Creato il 07 maggio 2012 da Intervistato @intervistato
Nostro primo ospite della serie Intervistato Journalism Festival, direttamente dal festival del giornalismo di Perugia, è stato Claudio Martelli, politico, giornalista e conduttore televisivo italiano. È stato esponente del Partito Socialista Italiano, dei Socialisti Democratici Italiani e del Nuovo PSI.

Abbiamo chiesto a Martelli, che era ministro di Grazia e Giustizia nel periodo della stagione stragistica della Mafia che vide gli attentati a Falcone e Borsellino, la sua opinione riguardo gli esiti dei processi sulle stragi che colpirono i due magistrati. Se per quanto riguarda Falcone non risultano pendenze sul fronte processuale sulla strage di via D’Amelio l’impalcatura del processo è risultata viziata fin dalle sue prime battute tra false dichiarazioni dei pentiti e responsabilità da parte delle istituzioni nelle trattative con i pentiti.
In Italia la tendenza a far emergere aspetti negativi con un certo ritardo è ancora forte, anzi, negli ultimi anni la situazione è andata peggiorando. La prima Repubblica cadde in seguito all’accusa di finanziamento illecito ai partiti, la fine della seconda potrebbe avvenire a causa delle ruberie dai partiti. I casi Lega e Margherita disegnano i partiti come dei taxi su cui si sale senza pagare la corsa ma dai quali si scende prelevando.
Intervistato.com | Claudio Martelli #ijf12 Secondo Martelli siamo ben oltre il punto che sancì la fine della prima Repubblica. Il discredito che accompagna oggi la somma dei partiti sarebbe stato inimmaginabile persino nei giorni di Tangentopoli. Il modo in cui poi la repubblica venne riformata, cioè affidando tutto alle procure, grida ancora vendetta ed è tra le cause principali del degrado della seconda.
La cura per uscire da questo momento di crisi dei partiti superando il clima dell’antipolitca viene individuata da Martelli nella separazione dei poteri nell’esperienza politica. Separazione tra il potere esecutivo, il governo, e quello legislativo proprio del parlamento. Come nel caso Monti, dove le figure al governo sono ritenute competenti e slegate da un contesto partitico. Martelli suggerisce di stabilire l’incompatibilità parlamentare, un ruolo comunque di parte, con quella di ministro che invece deve rappresentare con imparzialità tutto il paese.
Un ruolo determinante nell’attuale distacco tra politica e cittadini lo ha avuto l’informazione, complice di aver sostenuto un sistema sbagliato fin nelle fondamenta, celebrando un sistema non trasparente, un gioco truccato dove gli eleggibili sono già decisi in partenza, un gioco truccato come lo ha definito Martelli.
In ultimo si è toccato il problema del conflitto di interessi. Non solo Berlusconi, ma qualsiasi parlamentare riceva contributo dallo stato e contemporaneamente mantenga la propria professione rientra in questo conflitto. L’esperienza politica dovrebbe essere limitata nel tempo, tempo in cui il ruolo professionale e quello istituzionale non dovrebbero essere portati avanti assieme.
Vi invito a visionare l'intervista integrale!
Buona visione!
Maria Petrescu
Matteo Castellani Tarabini
Jacopo Paoletti


Intervistato.com | Claudio Martelli #ijf12
Our first guest of the Intervistato Journalism Series, directly from the International Journalism Festival in Perugia, is with Claudio Martelli, politician, journalist and TV conductor. He has been a member of the Italian Socialist Party, of the Italian Democratic Socialists and of the new PSI.
We asked Martelli, who was Minister of Justice during the season of the Mafia massacres that saw the deaths of Falcone and Borsellino, what he thinks about the sentences of the trials that have been held after the assasinations of the two prosecutors. If for Falcone there aren't any loose ends, the trial itself has been biased from the beginning because of false statements and the responsability of institutions in treating with the witnesses.
In Italy the negative parts are revealed with a certain delay, and the situation has been getting worse in the last few years. The First Republic fell because of the accusations of illegal financing to parties, the end of the second might happen because of the thefts from parties. The Lega and Margherita cases describe parties as taxis on which people get on, not pay the trip and then get out taking something from the taxi itself.
In Martelli's opinion we have gone beyond the point that was the end of the First Republic. The mistrust that people have today for parties wouldn't have been imaginable during the days of Tangentopoli. The way the republic had been reformed, by assigning all the job to courts, is still asking for revenge and is among the main causes of the degeneration of the second.
The cure for getting out of this moment of crisis by going beyond the antipolitics, in Martelli's opinion, is to separate powers in the political experience. Separation of the executive power (the government), and the law (the Parliament), just as for Monti, that has a team of people who are taken held in consideration as extremely competent and not tied to any party. Martelli suggests to establish a basic incompatibility between the role of Member of Parliament and the one of Minister, because there are some fundamental interest conflicts involved in the two positions.
A determining role in the current distance between politics and citizens was the one of information, which has sustained a wrong sistem from the beginning, celebrating non transparent activities, a biased game in which the winners are already determined before the game starts.
Lastly we talked about the conflict of interest: not only Berlusconi, but any MP that receives contributions from the State and at the same time maintains his own job actually is in conflict of interest. The political experience should be limited in time, and during that time the professional and institutional roles shouldn't be carried on together.
I invite you to view the full interview!
Enjoy!
Maria Petrescu
Matteo Castellani Tarabini
Jacopo Paoletti

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