La prima domanda ha riguardato le difficoltà nella gestione dei Media online da parte delle grandi aziende. Secondo Chieffi il problema è fondamentalmente culturale. Solo di recente le grandi aziende hanno cominciato a confrontarsi con i nuovi media sociali e più in generale con il mondo del web. L’approccio almeno per ora sembra, secondo Chieffi, dettato da una moda più che dal tentativo di trarne valore, con un orientamento più incline al marketing: raggiungere il cliente al minor costo possibile.
La più grande paura delle aziende quando decidono se essere presenti sui social media è la critica. Quello che non capiscono è che però la rete sta già parlando di loro e magari non in maniera edificante. Utilizzare invece i nuovi media sociali per entrare in contatto con il proprio pubblico di riferimento, con i propri stakeholder e con gli investitori può essere, secondo Chieffi, un grande messaggio di responsabilità sociale e un messaggio etico nei confronti della rete se aprendo la conversazione si è anche disposti ad accettare le critiche.
Abbiamo chiesto poi quale sia il modo per gestire una crisi di comunicazione in un momento in cui, con il web, essa può partire facilmente da critiche mosse dal basso e diventare velocemente virale e pervasiva. L’unica soluzione secondo Chieffi è “costruire una relazione onesta con i propri Influencer, a 360° dal blog al più piccolo opinion leader, prima che la crisi accada. Senza una relazione onesta la rete non ti accetta”.
Chieffi è anche docente presso la Cattolica di Milano. Gli abbiamo chiesto, vista la sua posizione privilegiata, quale sia il polso della nuova generazione sui temi di cui anche sopra abbiamo parlato. Trovandosi davanti a nativi digitali pensava di dover essere lui a dover apprendere qualcosa, invece si è trovato davanti giovani per cui la rete è solo facebook, unita alla mancanza di voglia di approfondire le opportunità che il web può dare.
Si è parlato anche di Facebook, di come con i nuovi cambiamenti le pagine (anche aziendali) assomiglino sempre di più ai profili delle persone fisiche, anche grazie al percorso storico reso possibile dalla timeline. Secondo Chieffi questo aspetto favorirà la conversazione tra diversi soggetti in rete.
Vi invitiamo pertanto a guardare integralmente questa intervista per approfondire.
Buona visione!
Maria Petrescu @sednonsatiata
Matteo Castellani Tarabini @contepaz83
Jacopo Paoletti @jacopopaoletti
Intervistato.com | Daniele Chieffi #ijf12
Daniele Chieffi, online media relations manager in Unicredit, is the sixth guest of the Intervistato Journalism Festival series, directly from Perugia.
The first question was about the difficulties in the management of online media on behalf of big companies. Daniele thinks the problem to be mainly cultural. Only recently big companies have started to deal with new social media and with the web in general. The approach has been, in his opinion, dictated by trend more than by an attempt to get value out of it, with a tendency to treat is as marketing: reaching the client at the lowest cost possible.
The biggest fear of companies when they decide whether to be or not present on social media is the critic. What they don't understand is that people are already talking about them, and most often not in a good way. Using new social media to get in touch with the public, with stakeholders and investors could be, in Chieffi's opinion, a great message of social responsibility and an ethical message towards the web, if when you open the conversation you are also willing to accept critics.
We asked what the best way to manage a communication crisis is, especially on the web, where it can be born from a spark and then spread like wildfire in a matter of hours. The only solution, he says, is to build "an honest relationship with influencers, 360°, from the smallest blog to the opinion leader, before the crisis actually happens. Without an honest relationship the web won't accept you."
Chieffi has also been a teacher at the Università Cattolica in Milan. We asked him, since he has been in a privileged position, what the views of the new generation are on the topics we've just talked about. Considering that he had digital natives in front of him, he thought he'd be the one to learn something, but what he really found were young people who thought the web was Facebook, and who had no interest in discovering what other opportunities the web had to offer.
We also talked about Facebook, about how brand fanpages look like people's pages, thanks to the new timeline: Daniele thinks that this aspect will only favor conversation between different players online.
I invite you to view the full interview, much richer in details than my brief synthesis!
Enjoy!
Maria Petrescu @sednonsatiata
Matteo Castellani Tarabini @contepaz83
Jacopo Paoletti @jacopopaoletti