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Quella che segue non è SF (Finzione Speculativa): è realtà.
Anche se di un altro tipo
Esiste un mondo che non vediamo e che nessun strumento può rivelare, ma con il quale siamo costantemente in contatto, non attraverso i nostri sensi ma attraverso la nostra mente:
chiamiamolo Ideosfera.
E’ il mondo dei pensieri…
non di tutti i pensieri, badate, non dei pensieri oziosi o velleitari o comunque fuggevoli.
Ma dei pensieri viventi, per così dire, in grado cioè di replicarsi e di accrescersi, in virtù di caratteristiche particolari, passando di mente in mente e modificando persino il comportamento dell’ospite e, a volte, dell’intero genere umano (il cattolicesimo, il marxismo…)
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Questi pensieri viventi sono detti memi; lo studio del loro comportamento, memetica.
Slogan, frasi fatte, canzoncine, mode… ma anche sistemi filosofici, invenzioni, leggende: tutti memi
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Alcuni di questi sono parassiti, il cui unico scopo è replicarsi senza alcun vantaggio per l’ospite (anzi!), altri invece lo arricchiscono e lo completano.
Alcuni migliorano la nostra vita, altri la peggiorano.
Tutti, comunque, cercano di sopravvivere, e lottano per questo nell’Ideosfera, il corrispettivo mentale della più familiare biosfera (per chi volesse saperne di più sulla memetica, consigliamo Il gene egoista, di Richard Dawking)
Come? L’Ideosfera non esiste?
Ah! Credetelo pure, se volete: ma quante volte un suo abitatore, attraversando i violati cunicoli che connettono i due universi, si è improvvisamente risvegliato nel vostro cervello, e vi siete trovati a fischiettare “Don’t worry, be happy!” o a chiedere stupidamente: “Di che segno sei?”, sorprendendovi un attimo dopo? Siete infetti, altro che storie! L’Ideosfera, una volta di più, si è manifestata nel nostro universo materiale, lo ha influenzato: che vi piaccia o no
Non sappiamo come sia il mondo dell’Ideosfera: non esistono ancora strumenti in grado di mostrarci questo universo.
Dunque, in attesa che un novello Galileo ci riveli la sua topografia scrutando in un inimmaginabile cannocchiale, raffiguriamoci l’Ideosfera come un immenso oceano, imperscrutabile e alieno come quello di Solaris (e il paragone ha almeno un elemento di efficacia: anche il pianeta vivente immaginato da Stanislaw Lem, infatti, costruiva ectoplasmi per gli esseri umani, che essi finivano per credere reali!)
In questo tormentato mare magnum, si sviluppano d’improvviso, in base alle turbolenze prodotte dalla nostra creatività, squallidi parassiti e algide equazioni matematiche, cattedrali filosofiche e vortici di sinfonie, ghirigori retorici e bolle di barzellette che esplodono allegre sulla superficie dell’acqua. Torniamo a Solaris, per immaginare lo sviluppo di un complesso memetico: “un giorno, nelle profondità dell’oceano, una macchia circolare comincia a scurirsi, come se si ricoprisse di catrame.
Dopo alcune ore si divide in strati e contemporaneamente sale verso la superficie…da tutte le direzioni giungono come delle labbra chiuse, vive e muscolose, simili a crateri od onde circolari, che si uniscono, s’innalzano e ricadono…”
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In questo oceano magmatico, interi universi di memi navigano imperiosi tra milioni di pensieri che affondano man mano che la gente li dimentica e non possono più riprodursi: i fondali dell’Ideosfera sono pieni di questi memi morti, stratificati da secoli d’oblio.
Laggiù giacciono le canzoni di Sanremo dei decenni passati (almeno, la maggior parte), le cosmogonie assire e greche, le poesie maya e azteche e incas, le barzellette degli abitanti dell’Isola di Pasqua e il contenuto dei centinaia di libri perduti della Biblioteca di Alessandria…
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Ma torniamo sulla superficie di quel mare, e soffermiamoci su una particolare categoria di quegli scorridori dell’Ideosfera.
Il loro propellente è fornito da legioni di inoffensivi devoti che quotidianamente pensano, studiano, meditano su di loro, e così facendo ne aumentano il potere, facendoli diventare via via più reali.
Sono navi immense, e i nomi che potete leggere sulle fiancate sono: Doc Savage, Sherlock Holmes, Dune, Star Trek, Nero Wolfe, Il Signore degli Anelli, Fu Manchu, Tarzan, Il Regno di Oz… e mille altri.
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Chi sono gli adepti di questi memi? Chi li fa vivere e prosperare, nel crudele mondo dell’Ideosfera, a tanti anni dalla loro nascita? Chi gli impedisce di colare a picco?
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di Massimo Pietroselli
fonte http://www.intercom.publinet.it/1999/invasioni.htm