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Invito x domani Domenica 2 Ottobre.

Creato il 01 ottobre 2011 da Gianpaolotorres

Invito x domani Domenica 2 Ottobre.

SCRIBA DEL REGNO. Lo potete incontrare sul treno, per lo più nelle ore ultime di un week-end al ritorno da qualche giornata di studio. O potete averlo conosciuto come oratore dove si è fermato per poche ore, o averlo ascoltato per radio la domenica mattina o letto su una rivistina qualsiasi della diaspora ebraica o cristiana. È sempre in viaggio tra Asti, Milano,Trento, Firenze, Roma e gli altri luoghi, piccoli e grandi, dove lo chiamano per corsi universitari, convegni, conferenze, redazioni di riviste o assemblee di movimenti, semplici serate parrocchiali.

Corre dovunque per «‘na bala a’ füm», direbbero i suoi; per «amore del Regno», sta scritto nel Libro della vita, a parlare di un altro vagabondo e di antichi sapienti e profeti, commentatori di rotoli, tutti correligionari che viaggiavano a piedi e parlavano, senza scrivere, o scrivendo moltissimo, ma a minime dosi, testi brevi e densi, racconti, meditazioni, piccoli commenti, poesie e misteriosi indovinelli, il cui senso si affida all’intelligenza del lettore, suggerisce più che dire, sollecita e interroga, più che confermare o rispondere.

Se non siete riusciti a farvene un’idea definita, a chiuderlo in un’identità precisa, ma, ogni volta che ve lo siete visto davanti o ne avete sentito la voce o scorso una pagina, subito lo avete riconosciuto, è lui. È Paolo De Benedetti, ebreo e cristiano, curatore del Dizionario Bompiani delle Opere e degli Autori, promotore della prima edizione italiano di Resistenza e resa di Bonhoeffer, grande animatore delle attività culturali di «Biblia», interlocutore privilegiato di Gabriella Caramore in «Uomini e profeti» (Rai, radio 3), redattore di «Humanitas», autore de La morte di Mosè e altri esempi, di Ciò che tarda avverrà, di Quale Dio? Una domanda, de L’asina di Baalam, di Nonsense e altro, di Gattilene, e di saggi e articoli, sparsi tra editori e riviste e libri collettivi, atti di convegni, presentazioni di scritti altrui, centinaia di pagine e di parole, gettate come semi, su terreni d’ogni sorta, ma capaci di rendere, qua l’uno e là il cento per cento, ovunque di fruttificare in attesa del raccolto.

È lui: soggetto e oggetto di Il settantunesimo senso. Omaggio a Paolo de Benedetti, numero monografico di «Humanitas» (gennaio-febbraio 2006), dedicatogli dagli amici (in prima fila Carlo Maria Martini, Amos Luzzato, Agnese Cini, Umberto Eco, Salvatore Natoli, Laura Novati) all’approssimarsi dell’ottantesimo compleanno. A queste pagine noi vogliamo aggiungerne una a riconoscimento della sua opera di maestro e di compagno nell’avventura umana e cristiana di molti, come noi, impegnati a riflettere sul senso della nostra presenza di credenti e di pensanti con la parola e con lo scritto.

http://www.ilfoglio.info/default.asp?id=17&ACT=5&content=26&mnu=17


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