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Italia- germania una partita iniziata più di duemila anni fa

Creato il 30 giugno 2012 da Ciro_pastore

ITALIA- GERMANIA UNA PARTITA INIZIATA PIÙ DI DUEMILA ANNI FA ITALIA- GERMANIA UNA PARTITA INIZIATA PIÙ DI DUEMILA ANNI FA   tratto da "LA GRANDE GUERRA" di Monicelli (scena finale) http://www.youtube.com/watch?v=-tavJaJMtU8   La partita di ieri sera e, soprattutto, il suo inatteso risultato, è stata condizionata da motivazioni antropologiche più che sportive. Il rapporto fra Germania ed Italia, o meglio fra popoli germanici ed italici, affonda le sue radici storiche e culturali a partire dall'epoca delle conquiste di Roma. I Romani prima combatterono e poi civilizzarono le popolazioni barbare della Valle del Reno. Successivamente, i cosiddetti barbari invasero Roma, e per secoli ne acquisirono il controllo. Da allora, la storia ha legato italiani e tedeschi in un continuo scambio culturale e militare fatto di ammirazione ed odio che si sono sempre miscelati in una composizione esplosiva. Musica, filosofia, arte e guerre: questo il filo conduttore che ci ha uniti e ci unirà sempre. Verdi contro Wagner, Sant'Agostino contro Kant, Manzoni contro Goethe, Rivera contro Beckenbauer, Monti contro Merkel e, per finire, Balottelli contro Schweinsteiger.   Contrariamente a quanto superficialmente si crede, è proprio la profonda natura masochistica dei tedeschi che li spinge a desiderare la sconfitta, e questo avviene sia in campo militare che in campo sportivo. Essi tendono ad innalzare il livello di provocazione fino ad ottenere il massimo del "dolore" dalla sconfitta. Così è accaduta ieri sera. "Siamo i più forti, l'Italietta non ci fa paura", così titolavano i maggiori quotidiani tedeschi, seguiti dalle presuntuose dichiarazioni dei calciatori teutonici. E invece? Sapete tutti come è andata.   La presunta superiorità tedesca, e la conseguente inferiorità italiana, sono mirabilmente riassunti in una scena del famosissimo film "LA GRANDE GUERRA" dell'indimenticato Mario Monicelli (link in alto). In pochi minuti, il grande regista toscano illustra perfettamente il legame sado-masochistico esistente fra italiani e tedeschi. I due codardi soldati italiani, sarebbero anche disposti a tradire pur di aver salva la vita, ma, una volta irriso dal Comandante prussiano, il lombardo (Gassman) non esita ad immolarsi per salvare la propria dignità personale. A quel punto, il cinico soldato romano (Sordi), pur in preda alla propria umana paura, compie il gesto eroico di non tradire l'amico, più che la nazione.   I tedeschi, apparentemente convinti della propria superiorità razziale ed organizzativa, non attendono altro che ci sia qualcuno capace di "batterli", per esercitare il loro profondo masochismo. Tutti i migliori (o peggiori) masochisti, infatti, appaiono come dei provocatori. Ma la loro provocazione mira soltanto ad innalzare la soglia di dolore derivante dalla sconfitta che inevitabilmente sopraggiungerà, sempre e comunque. Sconfitta che paradossalmente sarà anche il motivo di un nuovo inizio di periodo di duro lavoro per ricostruire un futuro glorioso, nell'attesa della prossima sconfitta.   Gli italiani, invece, per natura profonda sarebbero (e sono) maggiormente propensi al dialogo, alla trattativa, al compromesso. Costretti, però, in un "angolo" non si tirano indietro e tirano fuori tutte le loro migliori virtù ed una insospettabile capacità di coesione che si tramuta spesso in vittorie inattese, come quella di ieri sera.   Insomma, come la stessa vicenda del vertice europeo di ieri sera (strana ma propizia coincidenza) che ha visto "vincere" la strategia italiana di difesa dell'euro e dei paesi sottoposti all'attacco speculativo dei mercati finanziari. Una doppia vittoria, quindi, che deve farci esser lieti che esistano i tedeschi che ci "costringono" ad essere migliori.   Ciro Pastore - Il Signore degli Agnelli

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