Due mesi di basket d’oltre oceano e, per le trenta franchigie NBA, siamo ormai al giro di boa! Un mese tutt’altro che fortunato quello appena trascorso dai nostri cestisti, caratterizzato da lunghi quanto imprevisti infortuni per due dei tre italiani d’America. Infortuni, tra l’altro, che han precluso il sogno All-Star Game al duo Bargnani-Gallinari!
Andrea Bargnani non ha fatto in tempo a rientrare sul parquet, che ha dovuto subito gettar la spugna e riaccomodarsi in tribuna; dopo soli due match, infatti, il lungo romano ha subito un altro infortunio allo stesso polpaccio dove si era precedentemente stirato, aggravando le sue condizioni fisiche. Nell’intermezzo tra i due stop, il Mago ha confermato quanto visto nel primo mese: uomo franchigia indiscusso, Andrea ha guidato i suoi a due vittorie sui campi, per niente facili, di Suns e Jazz! 36 punti nel primo match, a cui ha aggiunto 6 rimbalzi, 2 assist e 2 recuperi con 12-12 dalla linea della carità. In quel di Salt Lake City, invece, Bargnani ha condotto i suoi Toronto Raptors sino al termine del 4° quarto dove, uscito per infortunio, ha lasciato le chiavi dei suoi al duo Calderon-Kleiza. 25 i punti realizzati, con 5 rimbalzi e ben 4 assist!
A quasi un mese dal suo stop, la franchigia canadese è ferma a 10 W su 34 disputate (4 sole le vittorie senza l’italiano e 13° posizione ad Est). Nonostante la buona difesa, infatti, gli uomini di coach Casey han poche soluzioni offensive e molta difficoltà ad attaccare il canestro. Andrea è fermo a 23.5 punti, 6.4 rimbalzi e 2.1 assist a partita, ed a Toronto non si fa altro che contare i giorni mancanti al suo rientro che purtroppo però non appare così vicino!
Non è andata meglio ad Ovest per l’italiano di Denver,
Danilo Gallinari. Probabilmente nel suo miglior momento da quando calca i parquet a stelle e strisce, l’ala italiana si è fermata nel match casalingo – perso – contro i
Rockets di Scola&Lowry!
Micro frattura alla caviglia sinistra e tanti saluti al basket giocato per un mesetto. Nel frattempo i
Nuggets hanno accusato, e non poco, l’assenza del loro miglior realizzatore. Una perdita indubbiamente importante, se si tiene conto che il Gallo viaggiava prima dell’infortunio a cifre importanti (17 punti, 5.2 rimbalzi e 2.6 assist a partita) ed era uno degli
uomini fondamentali per l’organizzazione offensiva e difensiva. Prima che la caviglia facesse crack, infatti, Danilo ha guidato i suoi nelle vittorie contro Kings e Raptors, vergando rispettivamente 23 e 21 punti. Ma soprattutto, nella trasferta a Los Angeles, sponda Clippers, ha sbancato lo
Staples Center insieme ai suoi mettendo a referto
21 punti, 6 rimbalzi e 4 assist in soli 27 minuti! Denver, nelle ultime 16 gare, ha collezionato ben
12 sconfitte (3-7 il record senza Danilo) con buona pace di coach Karl che attende con ansia i lungodegenti Nenè e Gallinari (in campo tra circa una settimana) per risollevarsi da una situazione che li vede in 9° posizione e quindi
fuori dai playoff!
Last but not least,
Marco Belinelli, tornato agli antichi fasti bolognesi dopo settimane buie in compagnia di una mal sopportata panchina. La guardia azzurra, nonostante l’ennesimo infortunio ad Eric Gordon, aveva ormai perso il posto da titolare. Culmine della discesa agli inferi, la sfida del Palace of Auburn Hills contro i Pistons, dove Marco era uscito sconfitto con 4 punti e 0-2 da tre punti in
soli 17 minuti. Si pensava ad un tracollo per
il Beli, relegato ai margini di una squadra con sole 4 W. Niente di più falso, perché Marco pian piano è tornato a farsi spazio; 12 punti in 32 minuti nella sconfitta contro i Blazers; 13 punti, 2 assist e 2 recuperi nel ritorno alla vittoria contro i Jazz e poi le due notti magiche di
Milwaukee e New York, con l’italiano a
trascinare i suoi alla seconda e terza vittoria consecutiva. Un vero evento in una stagione caratterizzata, sinora, da tante delusioni. Contro i Bucks ci sono
22 punti in 34 minuti, con un 6/7 da record dalla linea dei tre punti, miglior prestazione
NBA dalla lunga distanza! Al Madison, Belinelli ferma l’uragano Lin-sanity con
17 punti in 35 minuti, ma soprattutto con due liberi a 25 secondi dalla fine che mettono KO i Knicks!
Gli
Hornets, tuttora fanalino di coda ad Ovest, sembrano dar segnali di vita importanti per la seconda metà di
regular season, vista anche la vittoria sul parquet di
Cleveland (19 per Rocky). Davvero una boccata d’aria per chi, solo poche settimane fa, rischiava di chiudere con il
peggior record della Lega.