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"Juno" collettivo d'oltralpe

Creato il 16 aprile 2012 da Presidenziali @Presidenziali
Prendendo spunto da un fatto realmente accaduto nello stato del Massachusetts, le sorelle Delphine Coulin e Muriel Coulin ci narrano la storia di queste 17 ragazze (accolto con entusiasmo alla Semaine de la Critique del Festival di Cannes 2011), ambientandola in una paese sulla costa oceanica francese. Il fatto è a dir poco anomalo, in un liceo, queste giovani adolescenti, quasi simultaneamente, decidono di farsi mettere incinta. Ispirate e trascinate dalla bella Camille (Louise Grinberg, La classe), l’unica che decide di portare avanti una gravidanza non voluta, prima le amiche, poi altre compagne di scuola decidono di seguirla in questa avventura, scegliendo ad una festa il potenziale padre, ignaro di tutto. Bellissime, potenti, padrone del proprio corpo, compiono un atto di ribellione contro le proprie famiglie, contro l’educazione scolastica, sognando di vivere legate per sempre, in una comunità post femminista. Un gesto per abbattere la noia, la quotidianità del piccolo paese provinciale, per rafforzare un’amicizia che sembra inscindibile, perché si sa, a sedici anni, la famiglia rema sempre contro, rappresenta l’ostacolo, mentre le amiche sono sorelle, sono compagne di vita con le quali fare scelte coraggiose e sognare il futuro. Ma la realtà nasconde l’amarezza e il sogno soffoca miseramente sotto il problema pratico della vita, l’incoscienza dell’età  porta alla sfacciata sicurezza di sé e al potere assoluto, ma di un mondo che a sedici anni non è fatto di concretezze, ma di legami e sogni, perciò, strattonate dagli adulti, le ragazze sono costrette a svegliarsi e ad adeguarsi ad una vita “normale” e ormai segnata da una maternità prematura. Una riflessione sul mondo adolescente femminile, sull’impotenza dell’istituzione e della famiglia, impegnata nel proprio ruolo, ma incapace di gestire e comprendere un gesto così potente: la presa di coscienza da parte di una giovane donna di essere totalmente padrona del proprio corpo, unita alla forza del gruppo e all’estremo bisogno di queste ragazze dell’indipendenza o di prendere il più possibile le distanze da genitori assenti, che non le comprendono. Una regia semplice, pulita e aggraziata, un film piccolo, fatto con basso budget e un cast giovanissimo e sconosciuto, sullo sfondo azzeccato di un paesaggio noioso, di spiagge ventose e vuote, la storia trascina, ed è affrontata con estrema delicatezza e poesia, trasporta lo spettatore, soprattutto la spettatrice, in quella cameretta, con i poster e i mille colori, che è più di una stanza, perché è un mondo, pieno d’illusioni, dove è bello rinchiudersi, come in una fortezza. Quello che rimane è una ventata di libertà e un velo di tristezza.
voto: 6.5

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