Karakuri Ningyo
Fino al 18 dicembre, al Mao (Museo d’Arte Orientale) di Torino, sono in mostra le Karakuri Ningyo, le famose bambole meccaniche, create da artisti giapponesi, che, solo per fare qualche esempio, danzano, servono il té e scoccano frecce. Le bambone risalgono al 17° secolo e sono state tramandate per generazioni da padre in figlio. Con il termine “Karakuri” in giapponese si indica qualsiasi “dispositivo meccanico per prendere in giro, ingannare, o sorprendere”, mentre con il termine “Ningyo” si indicano le bambole. Nella sezione espositiva del Museo si possono ammirare due modelli dei carri allegorici ed un filmato con le immagini dei Karakuri Matsuri giapponesi. La mostra “Karakuri Ningyo – Atto Secondo, Bambole dal Giappone” è stata organizzata dall’Associazione Yoshin Ryu. Sono più di 25 anni che le bambole non vengono esposte in Europa. Lo scorso 6 novembre il maestro Shobei Tamaya, ultimo erede di una tradizione familiare ininterrotta di nove generazioni di maestri karakuri, ha tenuto a Torino una lectio magistralis, mostrando due sue bambole, una che serve il tè ed una che tira con l’arco. Il maestro, durante la conferenza stampa, ha dichiarato: “La tradizione della mia famiglia risale al 1734 quando Shobei I si trasferì nel dominio feudale di Owari, dove guadagnò la posizione di orologiaio ufficiale della regione per poi iniziare a interessarsi ai complicati meccanismi delle bambole animate“. Parte dell’incasso verrà devoluto alla Croce Rossa giapponese per la sua attività a favore della popolazione colpita dal terremoto e dallo tsunami. (Fonte: Adnkronos – Foto: Maotorino.it)