di Giacomo Dolzani
Potrebbe risolversi presto il contenzioso sulla delimitazione dei confini comuni che ha messo in crisi i rapporti tra Tagikistan e Kirghizistan.
Quest’ultimo ha infatti dato il via alla costruzione di una grande strada che, quando sarà terminata, costituirà una delle più importanti vie di comunicazione presenti nella parte meridionale del paese e collegherà le città di Kok, Tash, Aksai e Tam Dyk; queste grandi opere viarie sono infatti fondamentali per un futuro sviluppo economico della nazione, le cui infrastrutture sono al momento obsolete ed inadeguate.
L’11 gennaio scorso, durante la realizzazione di un tratto di questa strada situato vicino al confine tagiko-kirghiso, in una zona nella quale la frontiera non è stata ancora ben definita, si è però verificato uno scontro a fuoco tra le guardie di frontiera dei due paesi, causato da un presunto sconfinamento, in cui rimasero feriti sei militari di Biskek e due di Dusanbe.
La sparatoria provocò la reazione del governo kirghiso il quale ritirò il proprio ambasciatore in Tagikistan e chiuse il lungo tratto di frontiera che condivide con quest’ultimo, portando di fatto ad un deterioramento dei rapporti diplomatici tra i due stati.
La risoluzione della questione dovrebbe però essere vicina; secondo i media dei due paesi già il 10 aprile c’è stata una telefonata tra i due primi ministri, il kirghiso Otorbayev e il tagiko Qohirzoda, in cui si è discusso, oltre che dei fatti che hanno scatenato la crisi, di molti altri importanti temi, anche legati ad una futura cooperazione tra i due paesi.
A confermare un futuro incontro tra i due premier è stato oggi il vice di Otorbayev, Mamataliyev, il quale in un comunicato ha annunciato che il vertice intergovernativo si terrà il 19 aprile e, garantisce, il quella sede sarà finalmente trovata un’intesa sull’annosa questione relativa alla definizione dei confini, per eliminare così ogni possibile ostacolo ad un futuro di amicizia tra le due nazioni.