Liliana Adamo da Luxuryonline.
Finte semplicità culinarie? Assolutamente no per Giuseppe Iannotti, ingegnere e chef del ristorante Kresios a Castelvenere.
Sarà perché oltre il diploma della scuola alberghiera si è laureato anche in ingegneria informatica, ma nella cucina del ventisettenne Giuseppe Iannotti, tra i nuovi chef in ascesa del Sud (premio come miglior chef emergente della Campania e secondo classificato in occasione della manifestazione “Vitigno Italia 2009″), la semplicità non è di casa.
Attenzione maniacale per la tecnica e valorizzazione della migliore produzione agroalimentare locale, fanno sì che i suoi piatti si diversifichino attraverso una ricerca che può apparire perfino esasperata, elaborando materie prime d’eccellente qualità e variando prodotti territoriali con tutto ciò che è possibile reperire sui mercati nazionali e internazionali.
Un esempio di “cucina complessa”? L’uovo di Chicchiniello cotto al vapore in burro di cacao con asparagi selvatici e lardo croccante; ma la ricerca non prevale sui sapori: gli Spaghetti, all’aglio bianco bruciato dell’Ufita sono conditi con colatura d’alici di Menaica, oppure con bottarga di muggine di Cabras. I ravioli rosa con salvia e noci sono alla Melannurca, gli Scialatielli, alla zucca e fonduta di Blue Stilton, il Filetto, con porri e crosta di patate è di “Bacalao Gold Islanda”, mentre il Carré d’agnello è in panuria profumata d’Aglianico e Sella di lepre si presenta in crema di mirtilli.
A Castelvenere, in provincia di Benevento, nel comune più vitato della Campania, Giuseppe Iannotti ha voluto il suo ristorante, nato nella primavera del 2007: “Krèsios” è un epiteto di Bacco, “il Greco” nella trasposizione letterale, che appare metaforico nel logo con barba e chioma a mo’ di grappolo d’uva.
Il locale, ricavato dalle tante cantine di tufo nero in un antico castello a tre torri, è parte integrante del borgo medievale nel piccolo centro sannita e le tre sale, secondo la loro naturale connotazione, hanno tre diverse funzioni ludiche, “sala Bacco”, “sala Tabacco” e “sala Venere”. Tutte le raffinate elaborazioni culinarie dello chef sono accompagnate da una carta di vini ricca per numero d’etichette (più di mille) e pregiata per le cantine selezionate; ampia scelta anche per le acque minerali, con più di cinquanta etichette da varie parti del mondo e per i vini liquorosi e distillati, passiti, madeira, porto, banyuls, sherry, grappe, acquaviti, armagnac, calvados, rhum, tequila, brandy, whisky…
E intanto, Giuseppe Iannotti, nonostante un successo sempre crescente e la sua giovane età, non sembra voler riposare sugli allori. Sono tanti i progetti in cantiere, tra cui uno d’imminente realizzazione, il restyling di un antico casolare di famiglia destinato a divenire il suo nuovo show room gastronomico, regno d’ardite sperimentazioni per una cucina complessa e variegata.