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L’apparenza inganna

Da Annaulaola

Ovvero quando un semplice modo di dire incarna la più grande delle verità!

Spesso siamo infatti portati a lasciarci condizionare dalle apparenze, da ciò che vediamo al primo sguardo e alle sensazioni che la persona o la cosa ci trasmettono. Eppure uno degli insegnamenti che da adolescenti ci portiamo dietro dovrebbe essere quello del Piccolo principe di Sant’Exupery: l’essenziale è invisibile agli occhi, si vede solo col cuore. Perché spesso dietro a quello che vediamo si cela tutt’altro, a volte più bello, a volte più brutto rispetto alla nostra percezione, ma è così.

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Bisogna approfondire per capire davvero e non lasciarsi condizionare dalla prima impressione. Un po’ come si deve fare guardando alcune delle creazioni presenti elle vetrine di ulaola. Quello che, ad esempio, potrebbe sembrare un Noooo, un’esclamazione di dissenso, di rottura, di negatività, se vogliamo, altro non si dimostra essere che un portariviste pieghevole e fantasioso, dalle linee snelle, quale è questo di tiis_teatrinscala.

tiis_teatriinscala

Sembrerebbero macchie di vernice, piuttosto che residui di Slimer (per i vecchi fan dei Ghostbuster), dal colore verde che interrompe la monotonia monocromatica di una parete. E invece non è nulla che infici il buono stato della struttura perché si tratta esclusivamente di due appendiabiti di Lorella Pozzi, meglio da giocare in coppia e da appendere anche in maniera asimmetrica per dare un senso di disomogeneità artistica.

lorella pozzi

Un po’ a metà tra bricco del latte e portavasi in terracotta, questo svuota tasche dal design giapponese di Haruhiki Endo è il giusto compromesso tra essenzialità orientale e necessità occidentale, attraverso la rivisitazione di un packaging che passa attraverso lo studio di velel e rombi tridimensionali.

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L’opera d’arte non può mancare e in questo caso è rappresentata dalla lampada artistica di Maria Christina Hamel che, grazie ai colori accesi e brillanti dà un’aria da extraterrestre a un qualcosa già di per sé poco identificabile, seppur circoscritta a un’area particolare come quella del mondo del design. Ma quando l’estro e la capacità si incontrano, non possono che venir fuori creazioni marziane!

hamel

Per ultimo ci lasciamo la chicca di Alessandro Mason, un cannone a fusione nucleare fredda che tutto sembra (una lampada, forse, un aerografo stilizzato, probabilmente) fuorché un’arma. In effetti non comporta danni a persone ma solo e leggermente alle cose poste in lontananza e in maniera superficiale, al fine di lasciare il segno. Presentato alla mostra Bla Bla Bla di Milano Makers all’ultimo Salone del Mobile di Milano, con quest’opera siamo davanti alla frontiera travalicata di design e opera d’arte, oltre la quale non si capisce dove finisce l’una e dove cominci l’altra. Ma anche questo è il bello degli inganni delle apparenze!

alessandro m

 


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