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L'inesperienza del luogo comune

Creato il 20 luglio 2012 da Gorgibus @chiaragorgibus
Mi hanno sempre detto che raccontarsi agli altri è salutare, che svelare i propri segreti rende la vita più lieve, che mostrare i risvolti più oscuri della propria anima regali libertà.
Non ci ho mai creduto, non ho mai voluto raccontarmi, non l'avevo programmato. Ieri sera ti ho preso per mano e con passo incerto ti ho condotto nei corridoi più bui della mia esistenza, ti ho lasciato varcare soglie che non avevano mai visto la luce, ho insistito perché tu aprissi porte chiuse da sempre.
E ora? Dov'è la levità promessa? La verità è che spogliarsi di ogni difesa, mostrarsi completamente è un processo doloroso, faticoso e imbarazzante, che ti lascia tremante ed esausto su un marciapiede in una gelida notte senza stelle.
Oggi mi sento schiacciata da un peso più grande di me e invece vorrei sentirmi come quando prendi il sole tra i fiori di campo e il vento ti scompiglia i capelli, te li fa finire in bocca e diventa tutto un groviglio di labbra, capelli, dita, saliva e risate accecate dal sole.
E tu? Come ti senti tu, dopo esser stato con me in luoghi così inospitali? Non te l'ho chiesto ma immagino che abbia un peso sul cuore anche tu, che non ci sia leggerezza nei tuoi pensieri di oggi.
Eppure io la vorrei tantissimo quella libertà, quella sensazione di galleggiare in mancanza di gravità, come se tu fossi il sole e avessi rischiarato il buio, anche se in fondo sono stata io a gettare un po' di tenebra nel tuo candido cuore. E se non fossi così lontano ti porterei al mare, e potremmo indossare i braccioli, come fanno i bambini, e galleggiare un po' insieme, mano nella mano, senza pesi a tirarci giù.

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