Poteva mancare, da parte dell’Ast, l’ultima porcata?
Spaventata dal clamoroso successo ottenuto, seppure a mezzo internet, dal SIDAST in abbinamento alla caterva di cancellazioni, da parte dei dipendenti, dai Sindacati tradizionalmente “vicini” alla Società, la stessa si è preoccupata di creare un argine, una vera e propria alternativa all’avanzare del nostro Sindacato, promuovendo la nascita (anzi la rinascita) dei Cobas del lavoro privato che si sono lanciati a mietere consensi per fare concorrenza (guarda caso solo a Palermo perché in periferia i ragazzi continuano a seguirci con interesse) alla nostra sigla.
Non è la prima volta che l’Ast ci prova. Anni fa, quando abbiamo presentato una cinquantina di deleghe provenienti dalla sola ex Agenzia di Palermo, l’Azienda ci ha restituito le stesse dichiarando di “congelarle” in attesa che diventassero circa 180 per renderle valide e per “riconoscere” l’allora Sua/Fisu. Di contro, non appena i Cobas hanno ottenuto il mio allontanamento dal gruppo dei primi iscritti (in numero di 8/10), il Direttore Generale, nel giro di sole 24 ore ha graziosamente concesso l’uso delle bacheche sindacali agli stessi Cobas.
Tali bacheche sono rimaste desolatamente vuote per anni, senza mai vedere un solo volantino o comunicato dei Cobas che hanno pure perso per strada i pochi iscritti che vantavano.
Adesso, in un momento particolarissimo della vita aziendale e sindacale i Cobas, come voraci sciacalli, hanno riempito le bacheche sindacali di insulsi comunicati che, fra l’altro, denunciano, proprio loro “Cobas del lavoro PRIVATO”, che rappresenta il loro pane sindacale e che è anche l’obiettivo finale dei dirigenti e dei loro sodali sindacalisti, la privatizzazione della Società….
La verità è che a sponsorizzare tale sciacalli (che cercano di sfruttare il lavoro degli altri, come il Sidast, che da lunghi anni cerca di aprire gli occhi allo sprovveduto popolo dell’Ast con una capillare e seguitissima opera d’informazione) è proprio l’Azienda che ha posto a capo della nuova sigla il più inerme ed oscuro funzionario della Direzione Generale, tale Lo Cascio (figlio della parentopoli aziendale e parente di un grosso esponente politico nazionale), per dare una parvenza di serietà all’operazione alla quale pare stiano aderendo, con una irragionevole ingenuità un nutrito gruppo di colleghi che non hanno praticamente capito nulla della vita….
D’altra parte, dopo la caduta di consensi dei Sindacati “di più stretta osservanza aziendale”, CGIL E UGL, dopo la quasi scomparsa di UIL e CISAL, dopo che Amedeo Benigno ha cercato, minacciando fiamme e fuoco, scioperi, denuncie e querele per ottenere (non riuscendovi in pieno) maggiore visibilità per la CISL, cos’altro rimaneva all’Ast (ovvero al Direttorissimo Nicolosi) per turare le falle se non inventarsi l’ultima porcata al solo scopo di tarpare le ali al lanciatissimo (e, per lui, pericolosissimo se non addirittura fatale) SINDACATO DIPENDENTI AST?
Riuscirà il nostro eroe a portare a compimento l’ultimo (in ordine di tempo) misfatto?
Questo dipenderà dalla sensibilità e dal grado d’intelligenza dei dipendenti di AST SpA…..
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