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La bufala del terremoto di Roma

Creato il 11 maggio 2011 da Molipier @pier78

Circa un mese fa sono venuto a conoscenza, tramite una cara amica romana, della possibilità che oggi, 11 maggio 2011, Roma fosse devastata da un terribile e fortissimo terremoto.
Non ne avevo mai sentito parlare prima di allora, così ho cercato di documentarmi.

Ha previsto il terremoto in Friuli, quello nelle Marche, quello in Abruzzo e ora il prossimo, estremamente devastante, dovrebbe essere a Roma, l’11 maggio prossimo.  Raffaele Bendandi, detto anche l’uomo dei terremoti, nato a Faenza il 17 ottobre 1893 e morto nel 1979, diceva di aver scoperto come si producono i terremoti e disse di saperli predire.
La sua teoria ha origine in una passeggiata lungo il bagnasciuga, mentre prestava servizio di guardia durante la guerra mondiale: lui nel 1919 intuisce che la crosta terrestre, così come le maree, è soggetta agli effetti di attrazione gravitazione della Luna. La sua teoria per la previsione dei terremoti (mai riconosciuta dalla comunità scientifica) era infatti basata sul fatto che la Luna e gli altri pianeti (insieme al Sole) sono la causa dei movimenti della crosta terrestre, che effettivamente rigonfia, deforma e fa pulsare la crosta terrestre, con tempi e ritmi dipendenti dalla posizione dei corpi celesti.

Devo dire che la sera in cui lessi la notizia, rimasi in uno stato tra lo sconcertato e il perplesso. La prima domanda fu come mai, se la sua teoria si fosse rivelata esatta, nessuno avesse mai cercato di portarla avanti e come mai nessuno sia riuscito a prevedere, per esempio, il catastrofico terremoto del Giappone.
Quindi ho nutrito il giusto scetticismo, anche se mi sono trattenuto dall’esternare ogni sensazione in attesa di conferme o smentite ufficiali.
Che sono arrivate oggi, 11 maggio 2011.

Roma come si è preparata al giorno tragico?
La maggior parte delle persone non si sono lasciate condizionare troppo dalla notizia anche se, come ovvio che fosse, qualcuno ha preparato borse e valigie nell’eventualità di dover fuggire. Qualcuno, i più timorosi, hanno preferito trascorrere la notte in tenda, evitando case e centri abitati per salvarsi da eventuali crolli.
I più paurosi sono stati i cinesi, che hanno chiuso le attività adducendo ai motivi più svariati per allontanarsi dalla capitale. Insieme a loro, anche i politici italiani hanno disertato il lavoro (che non sarebbe una novità) per scampare il pericolo.

Ma il terremoto, il catastrofico terremoto dell’11 maggio, alle 19.52 non è stato registrato.
E la trepidante attesa dell’evento sembra aver lasciato i romani più delusi che felici.

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