Cari amici, sono molto lieto di presentarvi la nascita di un progetto di scrittura che parte da lontano. Ne ha già “parlato” Affari Italiani con questo bello spazio allestito da Antonio Prudenzano (che ringrazio!).
Si tratta dell’imminente uscita di un racconto lungo a quattro mani scritto da me e da Simona Lo Iacono. Qualcuno di voi ne era già a conoscenza, per qualcun altro sarà una sorpresa.
Il titolo del libro è “La coda di pesce che inseguiva l’amore” (qui accanto la copertina). Lo pubblica l’editore siciliano Sampognaro & Pupi. Si tratta di una fabula per adulti ambientata a Portopalo di Capo Passero (paese marinaro della provincia di Siracusa) nel 1860, nata dall’idea di un pesce che insegue un giovane pescatore (in un’ottica, dunque, ribaltata… almeno, apparentemente). Una fabula d’amore e morte che denuncia l’incapacità di condividere, che evidenzia come le contrapposizioni esasperate e la brama di possesso possono uccidere il sogno; e come la bellezza - spesso - viene trafitta dall’incapacità di dare spazio all’apertura e alla consapevolezza necessarie per poterla contemplare.
Per altre notizie vi rimando alla citata pagina di Affari Italiani (dove potrete leggere, in esclusiva, l’incipit della storia) e a questo blog (dove troverete le date e i luoghi dove presenteremo il libro).
Qui sotto, invece, potete gustarvi il booktrailer realizzato da Carmelo Caramagno.
Segue un articolo con cui - Simona e io - tentiamo di proporre un dibattito sul concetto di condivisione (in generale… e “nella scrittura”, in particolare).
Estrapolo le due domande (e vi invito a fornire la vostra risposta, se ne avete voglia).
1. Che significato ha la condivisione in letteratura? È più perdita di sé, o conquista di sé attraverso il confronto con l’altro?
2. Scrivere a quattro mani può servire a lanciare il messaggio che la condivisione è una strada percorribile di accrescimento spirituale e personale?
Anticipo che in un prossimo post (dedicato alla “scrittura multipla”) conto di invitare vari autori che si sono cimentati con la scrittura a quattro o più mani… per discutere - insieme - della loro esperienza, dei loro libri e delle tecniche narrative adottate per realizzarli.
Fateci gli auguri, su…
Massimo Maugeri
—————-
LA SCRITTURA A QUATTRO MANI… IN DUE PAROLE
di Simona Lo Iacono e Massimo Maugeri
Gli esempi non mancano: Cesare Pavese e Bianca Garufi, Fruttero e Lucentini, Sveva Casati Modigliani, Camilleri e Lucarelli. Fino ad esempi di scrittura più largamente condivisa come insegnano i Wu Ming e i Kay Zen (giusto per fermarci ai casi più noti).
C’è un momento in cui la parola diviene rimbalzo, scalpita da uno specchio all’altro, si denuda e svetta dalla penna nella sua primitiva e autentica vocazione: comunicare, dal latino “communio”, che vuol dire mettere in comune, condividere.
E allora, verrebbe da domandarsi: che significato ha la condivisione in letteratura? Perdita di sé o conquista di sé attraverso il confronto con l’altro?
Leggersi attraverso altri occhi, farsi correggere dall’altro, farsi cambiare… è un viaggio che esige umiltà, voglia di mettersi alla prova e di rinunciare all’esclusività della propria voce.
Le motivazioni sono tante: dall’alternanza di capitoli di Pavese e Garufi in “Fuoco grande” (dove ciascuno rimanda all’altra la propria versione di un medesimo fatto), all’infallibile estro di Fruttero e Lucentini (in cui la commistione si fa reciproco equilibrio), alle tecniche narrative sperimentate con un pizzico di goliardia ludica (in Camilleri e Lucarelli), alla monumentale aggregazione di forze dei Wu Ming.
I percorsi che portano alle quattro mani, alle sei… alle otto, sono tanti e sorprendenti, così come lo è la sperimentazione in letteratura, la varietà di toni, la complessità dell’umanità tutta.
Un mosaico che si accresce negli ultimi tempi grazie alla possibilità di “scrivere a distanza” in modo veloce, attraverso le e-mail, e che potenzia la fantasia, mette in moto lo spirito di gruppo, insegna a “fare squadra”.
La domanda è: scrivere a quattro mani può servire a lanciare il messaggio che la condivisione è una strada percorribile, di accrescimento spirituale e personale?
Tags: coda di pesce, condivisione, la coda di pesce che inseguiva l'amore, Massimo Maugeri, sampognaro & pupi, scrittura a quattro mani, scrittura multipla, simona lo iacono
Scritto venerdì, 19 novembre 2010 alle 12:00 am nella categoria INTERVENTI E APPROFONDIMENTI, LETTERATURA È DIRITTO... È VITA (di Simona Lo Iacono), SEGNALAZIONI E RECENSIONI. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso il feed RSS 2.0. Puoi lasciare un commento, o fare un trackback dal tuo sito.