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La coerenza di De Gregori e ” l’inciucio”

Creato il 31 luglio 2013 da Simodisordina @simodisordina

deandre-effediacdCi si meraviglia dell’intervista politica di De Gregori. Oggi sul Corriere.
Ma io che ho sempre letto le sue interviste non ci trovo nulla di nuovo rispetto a ciò che afferma da anni. C’è solo un fatto rilevante che viene fuori da questa faccenda, ma si tratta tuttavia solo di una conseguenza della rinnovata morale pubblica della sinistra dopo aver palesato il così detto “inciucio”. Questo fatto rilevante è la nuova libertà della classe dirigente e intellettuale di (presunta) sinistra di affermare pubblicamente come la pensa da vent’anni in qua, una volta metabolizzato culturalmente il Governo Letta e chiarito dinnanzi ai cittadini qual’è l’idea di paese che essa rappresenta. A De Gregori va, per lo meno, riconosciuto il merito della coerenza politica tra dichiarazioni pubbliche e pensieri coscienti, questa coerenza lo rende un filino più credibile di D’Alema. La critica a De Gregori non va fatta sul piano politico quindi, ma su quello artistico e la domanda è: ” che cazzo ti canti “La storia siamo noi” e poi voti Monti ?” Ma basta poco a recuperare coerenza in un discorso artistico; basta una strofa: “La storia siamo noi, quelli di Goldman Sachs”.


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