La conchigli di Paola G.

Vi avevo anticipato nell'introduzione alla conchiglia di Wanesia che la Spiaggia di Nina si stava allargando per accogliere conchiglie diverse e nuove, che ci raccontano altri percorsi che non necessariamente hanno a che fare con la ricerca di un figlio che non arriva. E oggi ve ne presento una, la prima, quella di Paola G (si, è lei, quella della perla via mail).
Quando ho ricevuto la sua preziosa conchiglia lo stupore è stato immenso. Voglio dire scoprire che qualcuno sceglie te, emerita sconosciuta, per metterti nelle mani un pezzetto di sè, fa sempre questo effetto. 
Ricordo che le ho risposto che le ero grata perchè quello che aveva scelto di condividere con me (e successivamente ho deciso anche con voi) era una ulteriore conferma del fatto che le emozioni sono universali. La cosa più sorprendente per me era scoprire che lei (una non cacciatrice), si era ritrovata e RIFLESSA nelle mie parole, attraverso di loro si era sentita compresa, accolta, capita, rincuorata.
Io che credevo di poter interessare solo alle donne diversamente fertili, ho scoperto invece che riesco a parlare ad ogni donna, indipendentemente se cacciatrice oppure no. Perchè in fondo cercare un figlio e non trovarlo significa anche cercare se stesse, il senso della vita, è un po' come ridurre tutto all'essenza e fare i conti con le nostre paure, ma anche con la nostra immensa forza. E allora ho capito.
"Che tu sia a caccia oppure no poco conta. Ognuno di noi (ri)cerca qualcosa, la sua porzione di felicità, il suo posto nel mondo, la propria realizzazione. Perciò Paola, tu sei la benvenuta qui".
Per me la sua conchiglia è stata lo spunto per molte riflessioni, molte domande, un po' come il campanellino che ti desta la coscienza e ti riporta alla mente una verità. Per me lei è stata l'occasione per ricordarmi, una volta di più, di non dare per scontato ciò che ho, tutto quel che ho la fortuna di avere e che troppo spesso, invece, ho soffocato sotto il peso dei mi manca, vorrei, non ho.
Perciò oggi ho scelto questa cartonina: 
Io porto te, tu porti me. Ognuna è lo specchio dell'altra. Noi ci riflettiamo.
Se fosse twitter sarebbe un hashtag:  #siamotuttecacciatrici
 

LA CONCHIGLIA DI PAOLA GSolo per dirti grazie
Illustrazione di Francesca Ballarini
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La mia non è propriamente una conchiglia e anzi, ti dirò mi sento un po’ come quando al Liceo la prof di italiano ti diceva :”Buon testo, ma sei andata fuori tema...”.Però ho pensato che alla fine sono le emozioni il tema principale di questo spazio aperto e quelle assomigliano tremendamente.....
Mi chiamo Paola ho 31 anni, femmina allegra, sagittario, laureata in matematica, master in finanza e lavoro in una piccola Banca indipendente dove tutto è meno che triste e noioso, circondata da (stranamente e per fortuna) belle e allegre persone.
In un giorno di ormai, 4 anni fa, un giorno normale come tanti, con 53 sms una persona, la persona che amavo, che avrei voluto sposare e con la quale avrei voluto costruire una famiglia mi lascia senza motivo....Storia a distanza di 7 anni che stava per arrivare ad un felice riavvicinamento, stava, perché proprio in quei giorni lui scopre che il suo trasferimento non è stato accettato e che la sua destinazione sarebbe stata a 1000 km da me.Sarà stato questo? Chi lo sa......Dopo 2 mesi sua madre mi chiamò dicendomi che “Bè, sai....si insomma, c’è un'altra incinta di 1 mese...è russa...sono disperata, in che guaio si è messo?????”.Non devo aggiungere altro credo, sono svenuta al telefono scatenando il panico in ufficio.
Non riuscivo ad uscire di casa, avevo paura di tutto, mi sentivo in colpa e non so nemmeno per cosa, anche se come in tutte le storie ho le mie grandi responsabilità, ma quello che più mi faceva raggomitolare lo stomaco era la sensazione di NON CONOSCERE affatto la persona con cui stavo da 7 anni.Potresti non crederci ma, mai dai quei 53 sms io e lui ci siamo più parlati.Una lettera, la sua, dopo 1 anno.Rari incontri e tanta fatica.Ad oggi pare che quel figlio non fosse nemmeno suo. E agli atti lui risulta sposato felicemente con figlio appena nato. Lui ha la vita che volevo io.
Tu dirai questa è la solita storia di delusione amorosa e scritta così non ci si capisce nemmeno tanto.Hai ragione.Ma quel dolore di allora, quel sogno spezzato...somiglia tanto al vostro sogno....solo che io non posso nemmeno fare una Fivet per trovare un nuovo amore...E ti dirò il vecchio amore né lo rimpiango né lo rivorrei.
A volte invece vorrei una ricetta, vorrei poter fare degli esami per capire cos’ ho che non va....perchè in questi anni, passato il dolore, passata la vergogna, passata la solitudine, bè mi sono rimessa in pista. Ho fatto tanti viaggi in posti lontani, adoro l’intercultura e la diversità, sono sempre partita da sola e sono sempre tornata con almeno due amici importarti...Ho fatto corsi di fotografia, di clown terapia.....Da quest’anno dedico parte del mio tempo agli scout perché penso che i bambini ne abbiano tanto bisogno....Ho pochi amici ma di quelli spessi come le mura dei palazzi antichi, ho una famiglia forte e calorosa, 2 sorelle, un nipotino piccolo....Ho tante cose belle e ringrazio Dio ogni giorno per questo, ma la solitudine fa una paura cane.Anche a me, forte, indistruttibile coraggiosa e sorridente, si anche a me.Per tanto tempo non sono riuscita a godere dei matrimoni delle mie amiche, davanti alle vetrine dei vestiti da  sposa giravo lo sguardo....come forse fate voi davanti ai negozi premaman...Ai parenti nelle occasioni speciali non so più cosa dire....e ai matrimoni nei tavoli essere circondata da coppie mi fa sempre fare lo stesso ragionamento “perché io no?”.Io che mi sento moglie da sempre, mamma da sempre, devo fare la single.Questi anni sono stati anni importanti per me come persona, vincere una sfida, accettare la sofferenza, accorgersi che il mondo dei trentenni è fatto per “due” e cercare di viverlo felicemente lo stesso anche se sei “una”. Sono stati anni pieni di cose bellissime anche senza amore, anni in cui sono diventata zia e in cui mi sono riconciliata con i bimbi senza provare più quella sensazione “lo vorrei tanto anche io”.....Perché ti scrivo tutto questo?Perché un mio collega l’altro giorno mi fa: “ma perché leggi questo blog sull’infertilità? Hai paura che possa accadere anche a te?”.E io gli ho risposto che forse si, volevo conoscere il mostro prima di affrontarlo ma che soprattutto quelle sensazioni, quelle parole che leggo nel tuo blog  mi sembrano un abbraccio.Mi dicono “non aver paura”.Perché se leggo delle sensazioni di aver perso la spontaneità nel fare l’amore col proprio marito io ci leggo la perdita della mia spontaneità nel vivere i rapporti...perchè forse una parte di me si è come disillusa ha come capito “che non basta fare l’amore per avere un bambino.....”.
Non so se potrò o meno avere dei figli, ma so che non ho una persona da amare e il vuoto nello stomaco è lo stesso e la forza che ci metto nel vivere la vita è la stessa che ci mettono le mamme che non posso ancora essere mamme. Perché la capacità di amare non è solo in chi ha qualcuno da amare ma a volte è nell’accettare che sono tanti e diverse le modalità di amare.
Un abbraccio da Paola, diversamente fertile come voi.