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La ControRivoluzione di Abou Ismail

Creato il 08 maggio 2012 da Baraem
Venerdi' sera sono terminati i disordini all'Abbasseya, il quartiere ad est del Cairo che i giorni scorsi ha ospitato gli scontri tra esercito e "manifestanti".
L'esercito ha sgomberato con forza la Piazza, ha mandato via tutti arrestando molte persone, ha picchiato alcuni "manifestanti" ed ha chiuso il quartiere. Ad oggi l'Abbasseya e' costretta ad un coprifuoco provvisorio dalle 11 di sera elle 06 del mattino.
Come era iniziato tutto l'avevamo detto QUI, ci terrei ora a dare la mia opinione, credo tra l'altro ormai semigenerale, sull' accaduto.
In questi giorni la televisione ed i giornali egiziani ci hanno raccontato i fatti tramite le testimonianze oculari dei presenti in Piazza all'Abbasseya, dandoci una versione cosi' terribile dell'accaduto, che a me sinceramente sconvolge. 
Ma a sconvolgere non sono i fatti, ma l'utilizzo, ancora una volta dell' Islam come scudo protettivo di atti di violenza e incitazione di massa.
Sembra infatti che uno Sheikh, Hassan Abou El Ashbel, sostenitore e seguace di Abou Ismail, abbia proprio Venerdi' scorso, tenuto un discorso o meglio dire un sermone, prima dell'inizio degli scontri.
Il sermone incitava i seguaci salafiti a distruggere il Ministero della Difesa e tirar fuori i 19 membri della Giunte Militare per ucciderli in Piazza davanti a tutti.
Questo Sheikh, con tanto di barba e macchia in fronte a segno di quanto sia attivo religiosamente,  appoggiato da i famosi baltagheya (i teppisti-mercenari di cui parlammo QUI) ha dato inizio al caos dello scorso Venerdi' in cui sono morte ufficialmente 11 persone, mentre circa 250 sono stati i feriti.
Le immagini riportate dai giornali mostrano "manifestanti" armati di pistole, spade e coltelli, e testimoni oculari raccontano di come una Moschea fosse stata usata come punto di partenza dei molotov lanciati sui militari ed il minareto utilizzato da un tiratore scelto.
Ma come, i nostri eroi salafiti usano una Moschea per fare violenza? E pensare invece che i militari, prima di entrare per arrestare i "manifestanti" si sono tolti le scarpe, per rispetto al luogo sacro.
Proprio in questi giorni gli abitanti del quartiere dell'Abbasseya hanno mostrato di aver apprezzato l'intervento dei militari con striscioni, fiori e cori per le strade.
Nonostante io sia completamente contraria ad ogni azione tenuta fino ad ora dalla Giunta Militare, devo dire che blindare il quartiere dell'Abbasseya e' forse stata l'unica cosa sensata fatta dall'11 Febbraio 2011 ad oggi.
Quello che a me sconcerta e' come ormai all'estero e purtroppo anche in Egitto qualsiasi cosa accada, i "manifestanti" siano considerate le vittime. Ma non si rende conto la gente, che quello che e' accaduto lo scorso Venerdi' e' opera, di nuovo, della ControRivoluzione??
Creare scompiglio, caos, disordine, provocare ed incitare alla rabbia, spingere allo sontro con le forze dell'ordine e sopratutto attaccare le sedi governative, prima il Parlamento ed ora il Ministero della Difesa..quale egiziano vorrebbe tutto cio'?
Nessuno.
E tutte le armi, le pistole usate dai "manifestanti", come facevano ad essere li?
Abou Ismail e' indagato per i fatti accaduti e con lui  l'incitatore di massa, Sheikh Hassan Abou El Ashbel. 
L'esercito, Venerdi' scorso, ha arrestato tantissime persone e molte di loro sono naturalmente risultate innocenti.
16 le donne rilasciate ieri, tra loro dottoresse, studentesse ed una guida turistica e rilasciati anche i giornalisti fermati.
Intanto per Venerdi' prossimo Abou Ismail, imperterrito, ha invocato una nuova manifestazione.
Il Partito Nour stavolta si e' dissociato dalla richiesta.
Voglio proprio vedere chi avra' il coraggio di scendere in Piazza Tahrir.
La ControRivoluzione di Abou Ismail
Oppositori bruciano manifesti elettorali di Abou Ismail

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