Magazine Per Lei

La copertina

Creato il 02 aprile 2011 da Silvie

Sono state settimane dure, piene di lavoro. In cui a un certo punto ho dovuto fare una scelta: passare meno tempo con l’Inuit. Non poteva esser altrimenti. Non puoi saltare sempre le riunioni delle cinque per essere a casa alle sei, non puoi arrivare il lunedi mattina senza niente di pronto, non  puoi essere sempre la prima delle ultime ad andartene. E’ capitato che sono stata l’ultima degli ultimi, che ho fatto le sei, le sette e qualche volta le otto. Poi c’è stato Io donna, l’articolo da scrivere a sera tardi o durante il week end.

I risultati sono stati ottimi, le dirette sono andate piuttosto bene, grandi complimenti, e l’articolo è piaciuto molto. Gran pacche sulle spalle, soddisfazione, e fuochi d’artificio.

Solo che a un certo punto il piccolo Inuit ha preso la febbre. Che non è stato l’evento. L’evento invece è stato che in pieno delirium tremens per la prima (e devo dire anche ultima) volta in vita sua,  in momento di bisogno non ha proninciato la parola mamma ma bensì Dada. Che è il nome della sua santa tata.

Avete presente la crepa che si apre svelta sul muro quando la terra trema. Immaginatevela sulla mia faccia.

Nella seduta psicoanalitica di cui il santuomo è stato vittima subito dopo, sono riuscita a dire che certo ha passato talmente tanto tempo con lei nelle ultime settime che (deglutisco) è pure comprensibile (deglutisco di nuovo).

Poi ho capito che non serve la psicoanalisi, serve un uomo con l’anima campana per capire e accettare.

Silvia, mi dice, non puoi fare tutto e tutto bene. C’è stato un momento in cui hai necessariamente dovuto dedicare più tempo al lavoro. Michelangelo capirà e se ne farà una ragione. O forse no. Ma tra una settiana si sarà dimenticato di tutto in ogni caso. La copertina quella è. La tiri di qua e ti scopri di là. Non è che a tirarla diventa più lunga.

Ah no?


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