Già quest’estate la serie della Taodue era finita nell’occhio del ciclone in quanto molti dei servizi che usavano durante le riprese erano legati ad affiliati dello stesso clan. Che per ironia della sorte era lo stesso di cui parlava la fiction. Il pusher fermato stamattina era Giovanni Giammona, uomo inserito nell’organigramma della cosca colpita. Giammona veniva contattato telefonicamente dai tecnici che parlavano in codice per farsi portare la cocaina.
Telefonate prontamente intercettate: “Volevo sapere se... che ne so... tanto il furgone hai visto dov'è, io sono sempre là... dove mi hai visto l'altro giorno. Una fotocopia così” a volte però lo stupefacente non era di buona qualità : “...mi vuoi proprio male a me? Ma male... no, la fotocopia mia non... non è uguale a... non si vede proprio! no, ma non è proprio uguale a quelle altre fotocopie, come mai?...”. Un tecnico invece voleva fare una “spesa” più corposa: “...ora ti chiama adesso... non lo so vogliono fare... una bella spesa...”.
Le intercettazioni sono state confermate dalla testimonianze dei Carabinieri con foto e riprese della consegna. La droga era nel bauletto dello scooter. Brutto colpo all’immagine della casa di produzione. La realtà va oltre la fantasia degli autori. La prossima serie parlerà di come una cosca si sia inserita in modo così profondo dentro a una produzione televisiva antimafia?
Pacman
Nostradamus
Magical Cat Adventure
Snake